Immagina un luogo davvero all’avanguardia, con tanto verde e ben 6.000 metri quadrati riservati al cibo di qualità. Tra i pionieri delle aperture troviamo Loste Café, Crosta e Lafa. Quest’ultimo è il nuovo locale dello chef Hippolyte Vautrin, noto per la sua cucina mediorientale. Ma cosa succede quando una società immobiliare decide di cambiare approccio e di concentrarsi non sulla pura vendita di spazi, ma sull’offerta di servizi compatibili e coerenti tra loro, che seguono modelli sostenibili a livello umano, ambientale ed economico? Si creano così modelli di socialità davvero innovativi. Proprio qualcosa del genere sta per nascere a Milano: è il Certosa District, un progetto che ha subito attirato l’attenzione di molti. Approfondendo con chi è coinvolto direttamente nello sviluppo, scopriamo che la ristorazione avrà un ruolo fondamentale nel plasmare il futuro di quest’area in continua evoluzione. Ma procediamo con ordine e conosciamo meglio il progetto. Dopo una prima fase di riqualificazione del quartiere Certosa, RealStep Sicaf, una società italiana di sviluppo immobiliare, sta avviando la fase successiva. Questa fase è orientata alla creazione di un distretto dedicato alla ristorazione dinamica, indipendente e di ricerca. Stiamo parlando della stessa società che, circa 25 anni fa, ha trasformato la zona Tortona da un’area completamente abbandonata e priva di interesse imprenditoriale a uno dei poli più attrattivi, dove oggi si svolgono i più grandi eventi di moda e design. In questo modo, il Certosa District sta già prendendo forma, avvalendosi di consulenze mirate e trasversali. Nessuna decisione è lasciata al caso, e ogni sinergia creata è alimentata da obiettivi comuni: sostenibilità, creatività ed efficienza. Questo approccio garantisce che ogni scelta contribuisca a rendere il nuovo distretto un vero crocevia di innovazione e qualità della vita.