La sostenibilità nel real estate sta assumendo un ruolo sempre più centrale in tutti i segmenti del mercato, dalla progettazione architettonica e ingegneristica all’utilizzo di tecnologie innovative, dalla finanziabilità ai sistemi di misurazione delle strategie ESG, fino al valore della comunicazione. Con questa visione d’insieme, si è tenuto oggi presso la Fondazione TOG di Milano il convegno “E.S.G.: i valori della sostenibilità nel Real Estate”, promosso da Requadro in collaborazione con Schneider Electric e con il supporto di Redpoint.
Ha moderato Vittorio Zirnstein, fondatore e direttore di Requadro e Re2bit.
L’evento, che ha visto la partecipazione di professionisti di spicco del settore, ha offerto un’analisi approfondita dell’applicazione dei criteri ESG nel mercato immobiliare sotto ogni aspetto, attraverso interventi specialistici e una tavola rotonda conclusiva.
Nel suo intervento introduttivo, Francesca Zirnstein, Direttore Generale Scenari immobiliari, ha evidenziato come la questione centrale per l’industria immobiliare non sia più se la transizione ecologica avverrà, ma come questa impatterà sui portafogli di investimento. Ha presentato un’analisi dettagliata del patrimonio immobiliare italiano, composto da 34,9 milioni di abitazioni, di cui solo una minima parte (2,7 milioni) di proprietà di persone giuridiche, evidenziando la sfida della frammentazione proprietaria. I dati sugli investimenti mostrano un calo da 12 miliardi del 2022 a 8,5 miliardi del 2024, in ripresa rispetto al 2023, con una maggiore selettività verso immobili ESG-compliant. Ha inoltre sottolineato le ricadute concrete sul valore degli immobili: fino a +15-20% sui canoni di locazione e +30% sui prezzi di vendita, preannunciando come in futuro la conformità ESG determinerà l’inclusione o l’esclusione dal mercato.
Claudia Scarcella, Head of Sustainability ASACERT, ha presentato un’analisi significativa sulla transizione sostenibile nel settore immobiliare: in Europa il 75% degli edifici è energeticamente inefficiente. Le certificazioni LEED e GBC Italia promosse dall’azienda hanno generato nel 2023 risultati concreti: 170 mila tonnellate di CO2 risparmiate, 1,3 miliardi di litri d’acqua conservati e un notevole incremento del valore immobiliare. Ha infine sottolineato il ruolo di ASACERT nel supportare le aziende del real estate nell’evoluzione verso la sostenibilità, attraverso un approccio qualitativo e integrato.
Vittorio Carrara, Direttore Commerciale Retail Milano Monza Brianza di Intesa Sanpaolo ha sottolineato l’importanza dell’efficienza energetica degli immobili con una grande attenzione alla sostenibilità ambientale. Il mutuo green di Intesa Sanpaolo risponde, infatti, all’esigenza di rinnovamento del patrimonio immobiliare con un’offerta che include finanziamenti al 100% del valore dell’immobile, riduzione sui tassi e certificazione energetica gratuita.
Giandomenico Fraschini e Matteo Luoni di Redpoint Communication hanno evidenziato come la comunicazione nel real estate sia un elemento di trasformazione attiva, non solo narrativo. Partendo dal concetto greco di “drama” come azione che genera cambiamento, hanno sottolineato come gli edifici non siano solo strutture fisiche ma luoghi carichi di significato storico ed emotivo. Il loro intervento ha posto l’accento sull’importanza di una comunicazione strategica che sappia valorizzare efficacemente i progetti immobiliari sostenibili, trasformando il valore intrinseco in valore percepito.
Claudio Cont, Managing Director Rebuilding Network, ha presentato il progetto di Rebuilding Network per la creazione di un innovativo ESG Property Score, sviluppato in collaborazione con SDA Bocconi. Il sistema, basato su una revisione critica delle principali certificazioni internazionali (LEED, BREEAM, WELL, WIRED, SRI, GRESB), offre un approccio integrato che considera le tre dimensioni ESG con pesi specifici (50% Environmental, 35% Social, 15% Governance). Il modello, applicabile a diverse asset class (uffici, residenziale, hotel, logistica), non solo valuta gli aspetti tecnici ma quantifica anche l’impatto sul valore dell’immobile, considerando risparmi energetici, miglioramenti strutturali e benefici sociali.
Massimo Ceriotti, Responsabile Sviluppo di Fondazione Sodalitas, ha presentato i risultati dell’Osservatorio Sodalitas sulla Sostenibilità Sociale d’Impresa, ha presentato i risultati dell’Osservatorio sulla Sostenibilità Sociale d’Impresa, evidenziando come dopo la pandemia le aziende attribuiscano uguale importanza alle tre componenti ESG, con la sostenibilità sociale (43%) considerata quasi alla pari di quella economica (47%). I dipendenti (55%), clienti (46%) e comunità locale (29%) emergono come gli stakeholder più rilevanti nelle strategie di sostenibilità. Ha sottolineato come il benessere delle persone sia diventato un asset strategico centrale, ampliandosi oltre le dimensioni tradizionali per includere aspetti come welfare aziendale, parità di genere, diversità e inclusione.
La tavola rotonda conclusiva ha visto la partecipazione di Saul Fava (Schneider Electric), Paola Reali (CDP Real Asset SGR), Natalya Geroldo (Nhood Services Italy), Francesco Gallina (Progetto CMR) e Marta Stella (Borio Mangiarotti), che hanno sottolineato l’importanza di un approccio integrato alle tre componenti ESG.
Dal dibattito è emerso come l’approccio ESG stia evolvendo da semplice criterio di valutazione a driver fondamentale per lo sviluppo del settore immobiliare.