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Sostenibilità e digitale: illumina i nostri beni culturali

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Nuove opportunità per l’Illuminazione dei Beni Culturali Negli ultimi anni, l’innovazione tecnologica ha trasformato radicalmente i sistemi e i componenti utilizzati nell’illuminazione dei beni culturali, aprendo la strada a nuove opportunità in questo settore. Alla luce di questi cambiamenti, è stato organizzato un evento dedicato, che mira a esplorare e mettere in risalto le novità e i vantaggi che le nuove tecnologie possono offrire. L’evento prevede di affrontare non solo gli interventi interni, concentrandosi su aspetti metodologici e conservativi, ma anche di discutere l’efficientamento energetico degli impianti. Quest’ultimo tema rappresenta una concreta occasione per valorizzare i beni monumentali e i centri storici, autentici musei a cielo aperto, che possono beneficiare notevolmente di un’illuminazione più efficiente e rispettosa dell’ambiente. L’obiettivo principale del convegno è stimolare un confronto costruttivo con gli enti autorizzativi e le istituzioni, favorendo processi condivisi che sostengano gli interventi di valorizzazione dei beni culturali. Questi processi si basano su una progettazione rigorosa che tenga conto delle esigenze conservative, con un’attenzione particolare all’interazione con l’ambiente circostante, sia interno che esterno, e all’impatto visivo durante le ore diurne e notturne. Il tema trattato ha anche una grande importanza dal punto di vista della sostenibilità ambientale, un argomento sempre più attuale e cruciale. Gli interventi di riqualificazione energetica degli impianti esistenti sono strettamente legati alla sostenibilità, consentendo di ridurre i consumi energetici e l’impatto ambientale, tutto a vantaggio della conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale. L’evento è gratuito, ma con posti limitati, quindi è necessaria la prenotazione. Per informazioni e iscrizioni, si può contattare l’indirizzo email: c.binfa@icloud.com. L’iniziativa è curata da AR Lighting e GMS studio associato, con il patrocinio di AIDI, Accademia delle Arti e delle Nuove Tecnologie, Assorestauro e il Ministero della Cultura. Tra i partner tecnici che collaborano all’evento figurano City Green Light, Neri, e iGuzzini, aziende rinomate nel campo dell’illuminazione.

Sustainable fashion come stile di vita

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La moda sostenibile rappresenta un movimento che va oltre la semplice tendenza: si propone di rivoluzionare profondamente l’industria della moda utilizzando materiali e processi produttivi che rispettino l’ambiente e i diritti dei lavoratori. Questo fenomeno nasce da un paradosso; infatti, la moda tradizionalmente si basa su un modello di business che incentiva il consumo continuo di nuovi capi di abbigliamento, un concetto che sembra contraddire la sostenibilità, la quale sottolinea l’importanza della durabilità e della responsabilità. Tuttavia, il paradosso si attenua quando la moda viene interpretata in un contesto più ampio. La moda sostenibile, infatti, può essere vista come un mezzo per promuovere stili di vita più consapevoli e impegnati. Viviamo su un pianeta le cui risorse sono troppo preziose per essere sfruttate indiscriminatamente. In tale ottica, l’industria della moda ha l’opportunità di adottare un approccio differente, bilanciando il profitto e la crescita con un concetto di scopo che include la creazione di valore aggiunto e prosperità non solo per l’ambiente, ma anche per la società e l’economia globale. L’obiettivo della moda sostenibile è creare ecosistemi e comunità fiorenti tramite varie iniziative. Queste possono includere l’aumento del valore della produzione e dei prodotti locali, l’estensione del ciclo di vita dei materiali utilizzati, la riduzione dei rifiuti e dei danni ambientali legati sia alla produzione che al consumo. Inoltre, è fondamentale educare i consumatori ad un consumo più rispettoso dell’ambiente, valorizzando capi di abbigliamento senza tempo e di alta qualità. La moda sostenibile, conosciuta anche come “sustainable fashion”, sta acquisendo sempre più importanza nell’industria dell’abbigliamento, della pelletteria e delle calzature. Questo accade anche perché un numero crescente di persone è consapevole dell’importanza di adottare uno stile di vita eco-friendly, facendo scelte responsabili non solo per l’ambiente, ma anche per il benessere sociale. Salvaguardare l’ambiente e tutelare i diritti dei lavoratori sono quindi obiettivi primari di questa nuova visione della moda. Infine, è essenziale comprendere che la moda sostenibile non riguarda solo il prodotto finale ma coinvolge l’intero ciclo di vita del capo, dall’approvvigionamento delle materie prime fino al loro smaltimento. La trasparenza e la tracciabilità diventano quindi elementi cruciali per garantire la vera sostenibilità nel settore. Attraverso un maggiore impegno collettivo, la moda può finalmente evolvere in un’industria che celebra sia la creatività che la responsabilità verso il nostro pianeta.

Tutela della biodiversità e coltivazioni biologiche: il fatturato 2024 in Italia

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Rispetto al resto d’Europa, l’Italia spicca per la diversificazione di prodotto e per la tutela della biodiversità, con valori particolarmente elevati per quanto riguarda la quota di superficie agricola destinata a coltivazioni biologiche e quella ricoperta da bosco.

Il report di Intesa Sanpaolo monitora anche le attese sull’evoluzione del fatturato nel 2024 nel nostro Paese, che restano positive, soprattutto per quanto riguarda le attività legate all’agriturismo e alla fase di trasformazione. C’è ottimismo anche sul fronte degli investimenti, grazie anche alla presenza dei fondi del PNRR, e si evidenzia come il tessuto produttivo italiano abbia ben chiari gli obiettivi da perseguire: economia circolare, riduzione dei consumi energetici, introduzione di tecnologia nei processi.

Gli investimenti in tecnologia lungo tutta la filiera, dall’agricoltura di precisione all’adozione di modelli di produzione circolare, alla digitalizzazione dei processi, saranno fondamentali per affrontare le grandi sfide che attendono gli operatori, innanzitutto per fronteggiare al meglio i cambiamenti climatici e venire incontro alle esigenze dei consumatori che richiedono prodotti sempre più sostenibili. L’Italia del food ha dato prova di una notevole capacità innovativa, con una quota di imprese che hanno apportato innovazioni di prodotto e di processo del 57,6%, superiore alla media UE (48,6%) e in linea con la Germania. L’8% della superficie agricola era coltivata con soluzioni 4.0 nel 2022.

I numeri della filiera alimentare in Italia

La quota di mercato nelle macchine agricole e per la filiera alimentare è del 12% (terzi dopo Germania e Cina), e l’Italia è leader indiscussa in alcuni macchinari (lavorazione frutta, panificazione). Sul fronte più innovativo della bioeconomia circolare, il nostro Paese presenta una quota nei prodotti chimici biobased del 7,6% sul totale della produzione chimica, con una leadership nelle plastiche biobased.

Le nuove sfide richiederanno di valorizzare il capitale umano e rendere più veloce il passaggio generazionale. Le imprese guidate da under 40 registrano performance migliori in termini di crescita di fatturato e tenuta dei margini. Inoltre, la presenza di almeno un under 40 alla guida delle imprese agevola l’adozione di strategie evolute come brevetti certificazioni di qualità e ambientali. Chi ha investito nel biologico ha realizzato una crescita del fatturato a prezzi correnti più sostenuta, e una migliore redditività, confermando come la sostenibilità possa tradursi in un’opportunità per le aziende che investono nella giusta direzione.

10 Tesi per la Sostenibilità: la premiazione dopo l’estate

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10 Tesi per la Sostenibilità“, iniziativa promossa da Fondazione SymbolaLuiss Guido Carli Unioncamere, con il sostegno di Deloitte, finalizzata a premiare 10 tesi universitarie, provenienti da 10 aree disciplinari, che abbiano come oggetto la sostenibilità ambientale e sociale.

Il successo del bando è stato superiore a quanto molti prevedevano. Questo testimonia la grande disponibilità di intelligenze e competenze che l’Italia può mettere in campo nella sfida per costruire un’economia e una società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro.

Sono infatti 2.062 le candidature pervenute. Per esaminarle con attenzione coinvolgendo le Università che hanno aderito all’iniziativa e sottoporli al Comitato Scientifico presieduto dalla Prof.ssa Severino e dal Prof. Zamagni abbiamo avuto bisogno di più tempo.

Per questo la cerimonia di premiazione è stata spostata a dopo l’estate. Sarà nostra cura avvisarti per tempo e favorire, per quanto possibile, un contatto con il mondo del lavoro.

SETTIMANA EUROPEA MOBILITÀ SOSTENIBILE

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Dal 16 al 22 settembre 2024, si terrà la Settimana Europea della Mobilità, durante la quale la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (FIAB) sarà nuovamente impegnata a promuovere numerose iniziative in diverse città italiane. Queste iniziative sono volte a sensibilizzare e coinvolgere un numero sempre maggiore di persone, enti, aziende e associazioni sull’importanza della mobilità sostenibile. Si tratta di un impegno fondamentale per affrontare le problematiche ambientali, energetiche e di congestione stradale che affliggono le nostre città. Per l’edizione del 2024, la Commissione Europea ha scelto come tema centrale la valorizzazione e la condivisione dello spazio pubblico. Questa decisione sottolinea l’importanza di una gestione più inclusiva e sostenibile degli spazi comuni, in modo che possano essere utilizzati in maniera più efficiente e rispettosa dell’ambiente. FIAB, in questo contesto, promuove la bicicletta non solo come mezzo di trasporto ecologico, ma anche come uno strumento di cambiamento sociale e culturale. L’uso della bicicletta rappresenta una scelta di vita consapevole che può contribuire significativamente a migliorare la qualità della vita urbana. Spostarsi in bicicletta significa ridurre l’inquinamento atmosferico, diminuire il traffico e rendere le strade più sicure per tutti. Inoltre, un aumento nel numero di ciclisti può portare a una gestione delle infrastrutture più sostenibile e alla creazione di città più vivibili e a misura d’uomo. Per questo motivo, gli eventi organizzati durante la Settimana Europea della Mobilità del 2024 avranno l’obiettivo di evidenziare i benefici derivanti dal recupero degli spazi urbani attraverso l’uso della bicicletta. Sarà fondamentale raccontare le storie di successo e mostrare concretamente come le città possono trasformarsi in spazi più accoglienti e rispettosi dell’ambiente. Chiunque sia interessato a collaborare con FIAB e a organizzare un evento locale può contattare una delle sedi locali dell’associazione. La partecipazione diffusa e attiva è fondamentale per il successo di questa iniziativa, come dimostrato dall’edizione del 2023 che ha visto la realizzazione di 230 eventi in 190 città italiane. L’obiettivo per il 2024 è di superare questi numeri e di coinvolgere ancora più persone e comunità. Il programma della Settimana Europea della Mobilità di FIAB per il 2024 è particolarmente ricco di appuntamenti. Ogni città coinvolta proporrà una serie di eventi e attività, con l’intento di avvicinare il maggior numero possibile di cittadini al tema della mobilità sostenibile. Gli interessati potranno trovare l’evento più vicino e partecipare attivamente. A livello nazionale, FIAB si farà promotrice di tre eventi principali, che metteranno in evidenza l’importanza di una mobilità più sostenibile. Il 20 settembre si terrà il Bike to Work Day, una giornata dedicata a incentivare l’uso della bicicletta per recarsi al lavoro. Durante il fine settimana del 21-22 settembre, ci sarà il Park(ing) Day, un evento internazionale che mira a trasformare temporaneamente i parcheggi in spazi verdi o culturali. L’intera settimana sarà inoltre contraddistinta dalla sfida “car free”, un invito a sperimentare la vita senza auto.

Darsena Sport. Parte giovedì 1° agosto la rassegna cinematografica in piazza XXIV Maggio

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Il cinema sbarca in Darsena. Da domani, giovedì 1° agosto, fino a domenica 11 agosto va in scena la rassegna cinematografica gratuita realizzata all’interno di Darsena Sport, il palinsesto di appuntamenti gratuiti dedicati all’attività sportiva e al benessere fisico, promosso dal Comune di Milano in partnership con Max Up, società del gruppo Us Up & Below The Line.

Darsena Sport anima l’estate milanese sui Navigli grazie al bando promosso dall’Amministrazione che ha permesso di realizzare, dallo scorso mese di giugno, moltissime attività nell’area dei Navigli.

La ricca programmazione di iniziative, che proseguirà fino al prossimo 27 ottobre, continua ad offrire anche in agosto eventi, attività e appuntamenti con l’obiettivo di promuovere lo sport, il movimento, l’aggregazione positiva e il benessere per tutte le fasce di età.

Le proiezioni della rassegna cinematografica, gratuite e ad accesso libero, si terranno sul ledwall in piazza XXIV Maggio e cominceranno, tutte le sere, alle ore 21.

Sostenibilità 2023 di Gentili Mosconi: Scopri il Report

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In linea con le direttive della Strategia europea di sostenibilità per il settore tessile, l’azienda comasca ha intrapreso una serie di iniziative mirate a coinvolgere l’intera filiera produttiva nella riduzione dell’impatto ambientale. Nel corso dell’anno 2023, l’azienda ha registrato una significativa riduzione del 22% delle emissioni climalteranti. Questo risultato è stato reso possibile grazie all’impiego di fonti di energia rinnovabile, che ha permesso di evitare l’emissione di 46,33 tonnellate di CO2 nell’atmosfera. L’impegno dell’azienda non si è fermato qui. Infatti, sono stati ottenuti importanti risultati anche nella gestione delle risorse. È stato possibile ridurre del 19% i prelievi idrici e del 18% la quantità totale di rifiuti prodotti. Inoltre, il 59% degli scarti è stato destinato al recupero, un dato significativo che evidenzia l’attenzione verso il riciclo e il riutilizzo dei materiali. Anche l’utilizzo di materie prime certificate ha avuto un peso rilevante, con il 21% delle materie prime utilizzate che rispettano elevati standard di sostenibilità. Per sostenere queste iniziative, l’azienda ha investito oltre 800 mila euro in tecnologia avanzata, con l’obiettivo di innovare i processi produttivi e, contemporaneamente, ridurre l’impatto ambientale. Gentili Mosconi, un gruppo leader nel mercato della moda di lusso, attivo nella creazione, produzione, stampa e personalizzazione di tessuti per i principali marchi internazionali del mondo del lusso, ha reso pubblici questi risultati nel suo quarto Report di Sostenibilità. Il gruppo è quotato su Euronext Growth Milan di Borsa Italiana ed è riconosciuto come una Società Benefit. Attraverso questo Report, l’azienda comasca condivide con i propri stakeholder le performance raggiunte e le azioni intraprese per promuovere un modello di business responsabile e inclusivo. L’obiettivo è allineare la strategia aziendale e la gestione della filiera produttiva alla trasformazione sostenibile del settore moda. Il Gruppo ha preso come riferimento i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite – Agenda 2030 e le direttive della Strategia europea di sostenibilità per il settore tessile. Ha inoltre aderito al Commitment 4sustainability®, promuovendo la trasparenza e una cultura della sostenibilità attraverso diversi progetti di responsabilità ambientale, sociale e di governance (ESG). Infine, le iniziative strategiche promosse dall’Unione Europea e le varie direttive che ne derivano vanno tutte nella stessa direzione: sostenere un futuro più sostenibile e migliorare la responsabilità ambientale e sociale delle aziende del settore tessile, contribuendo a un cambiamento positivo e duraturo.

Il Report di Sostenibilità 2023 di Gentili Mosconi è disponibile nella sezione Sostenibilità del sito https://www.gentilimosconi.it/report/.

Sostenibilità a Copenaghen: Scopri CopenPay

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I benefici di un turismo sostenibile: tra questi un minore consumo di energia

Tra i numerosi benefici dell’iniziativa CopenPay vi è anche la significativa riduzione del consumo energetico:

  • Incoraggiando i turisti a spostarsi in bicicletta invece di utilizzare veicoli a motore, CopenPay contribuisce a diminuire la domanda di carburanti fossili: i turisti che utilizzano mezzi di trasporto ecologici come biciclette o mezzi pubblici alimentati da energie rinnovabili aiutano a mantenere bassa l’impronta di carbonio della città riducendo le emissioni di CO2.

  • Attività come il lavoro negli orti urbani e la pulizia delle spiagge non solo migliorano l’ambiente locale, ma riducono anche l’energia necessaria per il trattamento dei rifiuti e la manutenzione delle aree pubbliche​.

  • Gli alloggi e le strutture turistiche che promuovono la sostenibilità spesso utilizzano tecnologie che aumentano l’efficienza energetica. Copenaghen incoraggia tali pratiche, creando un ambiente in cui l’energia viene utilizzata in modo più efficiente e sostenibile. Questo approccio non solo riduce il consumo energetico, ma migliora anche la qualità complessiva dell’aria e dell’ambiente urbano.

Premiare i turisti sostenibili serve anche ad educare i visitatori sull’importanza della sostenibilità energetica. I turisti consapevoli delle loro scelte energetiche possono influenzare positivamente le loro abitudini, sia durante il viaggio sia una volta tornati a casa.

Copenaghen: un modello di sostenibilità

Copenaghen è già un leader riconosciuto nelle politiche ambientali. La città mira a diventare la prima capitale a zero emissioni di carbonio entro il 2025. Attualmente, il 74% dell’elettricità nella capitale Danese proviene da fonti sostenibili e solo il 4% dei rifiuti finisce in discarica, mentre il resto viene riciclato.

CopenPay rappresenta un ulteriore passo significativo verso un turismo più sostenibile, dimostrando come le città possano implementare misure concrete per ridurre il consumo energetico e le emissioni di gas serra.

Grazie a iniziative come questa, Copenaghen continua a consolidare la sua reputazione come una delle città più verdi e vivibili del mondo, offrendo ai visitatori l’opportunità di contribuire attivamente alla salvaguardia dell’ambiente

Milano prima in Lombardia per autobus elettrici ed autocarri ibridi

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Continental ha realizzato anche quest’anno l’Osservatorio sui macro-trend del mercato dei veicoli pesanti per il trasporto di merci e persone, giunto alla sua quarta edizione. Lo studio fotografa lo stato del settore nelle province italiane nel 2023, dopo un 2022 caratterizzato da un rallentamento seguito alla ripresa post Covid-19, e prova a tracciare la direzione verso la quale questo comparto si sta dirigendo attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione, l’anzianità, la categoria euro del parco circolante[1].

A Milano salgono le immatricolazioni di autocarri e bus

Il trasporto merci oltre le 16t nel 2023 in Italia ha registrato 22.999 nuove immatricolazioni, con un aumento del 6,9% rispetto al 2022. La Lombardia segue il trend positivo ma con una crescita più robusta e pari al 15,8% (4.089 nuovi mezzi). Milano rimane leggermente sotto la media regionale registrando un incremento del 23,4%, con 1.360 nuove targhe (in termini assoluti è il valore regionale più elevato).

Il mercato italiano degli autobus, indipendentemente dalla capienza, registra un +45,8% con 5.434 immatricolazioni tra trasporto pubblico locale, regionale, nazionale e noleggio da rimessa. La Lombardia segna un balzo in avanti largamente superiore rispetto alla media del Paese e pari al 78,9%, grazie a 762 nuove targhe. Percentuale quasi identica a quella media regionale per la provincia di Milano, che chiude il 2023 con un incremento del 78,7% e 470 nuovi autobus (un numero largamente superiore a quello delle altre province lombarde).

Alimentazione: un autobus su venti a Milano è elettrico

La situazione italiana per alimentazione del parco merci circolante nel 2023 (relativa agli autocarri di ogni peso totale a terra) rimane quasi invariata rispetto al 2022: il gasolio continua ad essere predominante (90,3%) seguito da benzina e metano (a 4,5% e 2,1%). Timidissima crescita per le alimentazioni alternative: i veicoli a GPL segnano un +1,5% contro l’1,4% del 2022, così come gli elettrici (0,4% contro lo 0,3%); crescita più sostenuta per gli ibridi (0,5% se con motore termico a gasolio e 0,6% a benzina).

In Lombardia si segnala un lieve calo del gasolio, che rimane comunque preponderante e copre l’88,9% del parco (-0,6 punti percentuali rispetto al 2022), e del metano che passa da 2,6% a 2,5%. La crescita interessa il comparto degli ibridi (+0,4 punti percentuali) che, tra benzina e gasolio, si attestano a quota 1,2%. L’elettrico rimane quasi stabile: passa dallo 0,2% allo 0,3%.

Milano il gasolio cala dell’1% e ora copre l’85,5% del parco totaleCresce bene l’ibrido che si avvicina alla soglia simbolica del 2%, attestandosi all’1,8%, il valore più elevato della regione. Il metano rimane stabile al 3,1% e l’elettrico raggiunge lo 0,4%.

Il parco autobus nazionale (di tutte le dimensioni) vede una lenta transizione verso le alimentazioni alternative, dovuta essenzialmente ai cambiamenti in atto nelle flotte di TPL urbano e interurbano a breve raggio: la maggioranza del circolante rimane a gasolio (91,1%), il metano è al 6,1% e le quote di elettrico e ibrido diesel raggiungono il 2,2% (rispettivamente 1,3% e 0,9%).

In Lombardia si registra un leggero calo del gasolio da 92,3% a 89,8% a fronte di crescite dell’elettrico (da 2% a 2,8%), dell’ibrido (ora al 2,7%) e del metano che raggiunge il 4,3% (dal 3,6% del 2022).

Segnali ancora più incoraggianti sul fronte elettrico arrivano da Milano (+1,6 punti percentuali), che si attesta al primo posto tra le province lombarde per parco elettrificato (5,2% del circolante). Come a livello regionale, il gasolio subisce una diminuzione (da 91,7% a 87,5%) e il metano cresce leggermente (da 0,9% a 1,6%).

A Milano “vince” l’Euro 6

Nel comparto degli autocarri per trasporto merci nel 2023 prevalgono a livello nazionale gli Euro 4, 5 e 6 che, insieme, raggiungono il 55,5% del totale. I dati di Euro 0, 1, 2 e 3 (pari al 44% complessivo) necessiterebbero di analisi approfondite in quanto potrebbero essere viziati da iscrizioni al PRA di veicoli non più circolanti.

Situazione più rosea in Lombardia, qui le categorie più virtuose, dalla 4 alla 6, raggiungono assieme una quota del 67,8%, con l’Euro 6 al 35,6%.  Per contro le classi più basse, dalla 0 alla 3, fanno segnare piccole diminuzioni nel corso del 2023 e si attestano complessivamente al 31,9%.

Il capoluogo milanese presenta una situazione decisamente positiva, le classi migliori insieme raggiungono quota 69,5%, con l’Euro 6 addirittura al 39,2%. Tutte in calo le classi più inquinanti: la più rappresentata nella parte bassa della classifica è l’Euro 3, con una quota del 10,4% (in calo dello 0,9%).

In Italia, la percentuale di autobus Euro 4, 5 e 6 rappresenta il 59,3% del parco. Anche in questo caso la quota degli Euro 0 e 1 potrebbe non riflettere puntualmente i bus realmente in circolazione, mentre i veicoli Euro 2 ed Euro 3 passano al 39,9% sul totale.

In Lombardia, anche su questo versante, lo scenario è migliore di quello nazionale. Le classi Euro 4, 5 e 6 raggiungono insieme una quota del 74,4%, con gli Euro 6 al 40,3% e in crescita del 3,6% in un anno. Tra le classi più inquinanti, la più rappresentata è l’Euro 3 con l’11,1%, in calo del 3,5% rispetto al 2022.

Situazione ancora più brillante rispetto alla media lombarda è quella di Milano, dove le classi più virtuose assieme raggiungono quota 80,9%, con l’Euro 6 protagonista al 47%. Tra le classi più inquinanti, la più popolata è l’Euro 3 con una quota del 6,4%, in calo dell’5,5% in un anno.

Anzianità: parco autocarri e autobus giovane a Milano

L’età degli autocarri in circolazione in Italia rispecchia a grandi linee la loro classe ecologica; la percentuale di veicoli con meno di un anno aumenta dal 3,6% al 4,4% ma allo stesso tempo invecchiano quelli seminuovi, con un calo di 0,7 punti percentuali dei veicoli tra uno e cinque anni. I dati dei più anziani potrebbero essere anche qui viziati dal permanere sui registri di veicoli non più circolanti, tanto che la fascia oltre i 20 anni risulta la più diffusa con il 35,3% del circolante.

In Lombardia la fascia più rappresentata è quella di autocarri tra 5 e 10 anni, che raggiunge il 22,4% del totale circolante. Rispetto alla media nazionale la Lombardia presenta un parco più giovane: soltanto il 13,5% dei veicoli ha più di 30 anni (15,8% in Italia) e quelli sotto i 10 anni sono il 49,2% (35,2% Italia).

Milano conferma e anzi migliora il trend lombardo: il 23,1% degli autocarri ha tra i 5 e i 10 anni, soltanto l’11,1% supera i 30 anni. In generale, la fascia sotto i 10 anni coinvolge il 47,9% del parco circolante.

Gli autobus italiani risentono positivamente dei contributi per le flotte di TPL e generalmente i mezzi più vecchi registrano dati più aderenti alla realtà rispetto agli autocarri di pari età. Aumentano i veicoli con meno di due anni (da 3,7% a 5,5% quelli fino a un anno) e in generale il 38,6% ha meno di dieci anni (contro il 36,2% del 2022).

Anche in questo caso la Lombardia mostra dati migliori della media nazionale: la fascia più diffusa è quella tra i 5 e i 10 anni (26,3%). I veicoli sopra i 20 anni sono il 13,5% (vs 27,5% dell’Italia) e quelli sotto i 10 anni il 49,2%.

Anche in questo caso situazione migliore della media regionale a Milano, dove gli autobus della fascia 5/10 anni raggiungono il 28,2%. Nel capoluogo solo l’8,1% dei veicoli ha più di 20 anni, mentre il 55,9% ne ha meno di dieci.

 


[1] Fonte: Elaborazione su dati ACI e AISCAT

Moda Sostenibile per Uomo: Eleganza e Responsabilità

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Negli ultimi anni, la moda sostenibile è diventata un tema centrale nel mondo dell’abbigliamento maschile. Sempre più uomini cercano di combinare stile ed etica, scegliendo capi che rispettano l’ambiente e i diritti dei lavoratori. Ma cosa significa esattamente moda sostenibile e quali sono i brand da tenere d’occhio?

Cos’è la Moda Sostenibile?

La moda sostenibile si riferisce a un approccio alla produzione e al consumo di abbigliamento che minimizza l’impatto ambientale e promuove pratiche etiche. Questo include l’uso di materiali ecologici, come il cotone biologico, il lino, il bambù e il Tencel, e la riduzione degli sprechi attraverso il riciclo e il riutilizzo dei tessuti1.

Brand di Moda Sostenibile da Uomo

  1. Patagonia: Pioniere della moda sostenibile, Patagonia offre abbigliamento per sport all’aria aperta realizzato con materiali riciclati e in fabbriche certificate fair-trade1.
  2. Everlane: Conosciuto per la sua trasparenza nella filiera produttiva, Everlane utilizza stoffe sostenibili come il cotone biologico e la lana riciclata1.
  3. Komodo: Questo brand crea abbigliamento casual utilizzando cotone biologico, bambù e lino, prodotti in fabbriche etiche in Nepal e Cina1.
  4. Archivist Studio: Specializzato in camicie, Archivist Studio ricicla le lenzuola utilizzate negli hotel di lusso per creare capi unici e sostenibili1.

Perché Scegliere la Moda Sostenibile?

Optare per la moda sostenibile non significa solo fare una scelta etica, ma anche investire in capi di alta qualità che durano nel tempo. Inoltre, supportare brand sostenibili contribuisce a ridurre l’inquinamento e a promuovere condizioni di lavoro eque.

Consigli per un Guardaroba Sostenibile

  • Acquista meno, ma meglio: Scegli capi di qualità che durano nel tempo.
  • Second-hand e vintage: Considera l’acquisto di abbigliamento di seconda mano o vintage per ridurre gli sprechi.
  • Ripara e riutilizza: Prima di gettare via un capo, valuta se può essere riparato o riutilizzato in qualche modo.

La moda sostenibile per uomo è una realtà in crescita che offre opzioni eleganti e responsabili. Scegliere capi sostenibili significa fare una dichiarazione di stile che rispetta il pianeta e le persone.

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