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Magnetti Building presenta il Bilancio di Sostenibilità

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Magnetti Building, parte del Gruppo Grigolin, è un’azienda rinomata nel settore della prefabbricazione ed è impegnata nella fornitura di soluzioni sostenibili e a basso impatto ambientale. Recentemente, l’azienda ha presentato il suo primo Bilancio di Sostenibilità, un documento che mira a promuovere la massima trasparenza nei confronti di tutti gli stakeholder. Questo rapporto evidenzia la dedizione costante di Magnetti Building verso un approccio responsabile e rappresenta il punto di partenza di un percorso dettagliato che definisce gli obiettivi a breve, medio e lungo termine che l’impresa di Carvico si è prefissata di raggiungere. Nel Bilancio di Sostenibilità 2023, Magnetti Building ha evidenziato vari aspetti salienti della sua gestione. Nell’ambito della governance, l’azienda ha reinvestito l’89% del valore generato nel sistema di imprese delle filiere di fornitura, tra i collaboratori, i finanziatori di capitale e nella pubblica amministrazione. Questo elevato reinvestimento indica un forte impegno verso lo sviluppo sostenibile e la crescita inclusiva, contribuendo al benessere economico e sociale delle comunità coinvolte. Per quanto riguarda i prodotti, i clienti e i fornitori, Magnetti Building adotta un modello di “fabbrica a ciclo chiuso”. Questo innovativo sistema permette di riciclare internamente gli scarti di calcestruzzo, grazie a impianti avanzati. L’approccio sostenibile dell’azienda è ulteriormente certificato da otto EPD (Environmental Product Declaration), che coprono l’80% della produzione aziendale, attestando la trasparenza e l’attenzione all’ambiente nei loro processi produttivi. Inoltre, il 70% dei fornitori della produzione sono locali, scelti in base a criteri oggettivi e in conformità con gli standard del Codice Etico aziendale. Con questi fornitori sono state avviate collaborazioni per il riutilizzo degli scarti di produzione, rafforzando un ciclo produttivo virtuoso. Sul fronte delle risorse umane, Magnetti Building conta 167 dipendenti, tutti assunti con contratto a tempo indeterminato, dimostrando impegno per la stabilità lavorativa e la valorizzazione del capitale umano. Nel 2023, l’azienda ha erogato un totale di 1.307 ore di formazione, con un incremento del 43,6% rispetto all’anno precedente. Questo investimento nella formazione si è concentrato su temi cruciali come la salute e la sicurezza – con un significativo calo del 50% degli infortuni rispetto all’anno precedente – nonché sulle competenze tecniche, sul codice etico e sui diritti umani. Due iniziative di rilievo sono state avviate: il progetto Academy, dedicato alla valorizzazione del contributo delle nuove generazioni, stimulantando così un ambiente di lavoro più innovativo e dinamico. In sintesi, attraverso il Bilancio di Sostenibilità, Magnetti Building rinnova il suo impegno a lungo termine per la sostenibilità ambientale e sociale, contribuendo in maniera significativa allo sviluppo di un’economia più verde e sostenibile.

Estate Gardesana Compromessa da Dissesto Idrogeologico

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Negli ultimi anni, l’area del Lago di Garda è stata colpita da una serie di smottamenti causati dall’incuria e dal maltempo. La situazione si è ulteriormente aggravata in corrispondenza della stagione estiva, caratterizzata da una forte variabilità meteorologica. L’organizzazione ambientalista Legambiente ha sottolineato che finora solo il caso ha evitato conseguenze peggiori e ha enfatizzato l’urgenza di investire sia nella sicurezza del territorio che in una pianificazione più sostenibile. Dal report di Legambiente emerge un dato preoccupante: si è verificato almeno un episodio franoso al mese a partire da agosto 2023. Questo fenomeno è particolarmente evidente lungo la costa che va da Tremosine a Riva del Garda, area classificata ad alto rischio idrogeologico. Purtroppo, nonostante la pericolosità del territorio, non sono mancate nuove urbanizzazioni in zone già a rischio, come Campione. Anche altre località, come Salò, sono state colpite da frane, evidenziando una diffusa instabilità del terreno. Secondo Legambiente, siamo ormai di fronte a un dissesto idrogeologico generalizzato, peggiorato dalle recenti piogge intense. Il problema coinvolge anche la Gardesana, una strada di vitale importanza per la regione, che risulta sempre più congestionata e vulnerabile. In un quadro così delicato, sorgono interrogativi su come e con quali risorse si possa affrontare la situazione. Ulteriori preoccupazioni emergono riguardo alle strutture esistenti per la protezione dalle frane. Molte di queste barriere e sistemi di contenimento sono obsolete e richiedono manutenzioni urgenti. Le attuali normative, sia nella progettazione che nella capacità di carico, risultano superate, lasciando il territorio in una situazione di grande vulnerabilità. È evidente che il territorio del Garda necessita di interventi strutturali profondi e adeguati piani di manutenzione per evitare ulteriori disastri. La gestione del rischio idrogeologico deve diventare una priorità, sostenuta da adeguati investimenti pubblici e privati, per garantire la sicurezza dei residenti e delle infrastrutture.

Temperature in Aumento, Italia: Qualità dell’Aria Peggiora

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Bergamo, Brescia e Milano rappresentano oggi le città italiane più inquinate. Questa constatazione deriva dall’aggiornamento dell’Air Quality Index (AQI), realizzato da Ener2Crowd.com, la più importante piattaforma italiana di investimento e risparmio sostenibile. Utilizzando parametri internazionali, questa piattaforma è riuscita a stilare una classifica delle dieci città italiane con il peggior livello di qualità dell’aria. Nelle grandi metropoli italiane, il principale fattore dell’inquinamento è rappresentato dal traffico veicolare. A questo già grave problema si aggiunge lo stress termico, fenomeno direttamente correlato al cambiamento climatico in atto. Tale situazione contribuisce ad aggravare ulteriormente la qualità dell’aria che respiriamo quotidianamente. Ener2Crowd.com, con il suo aggiornamento dell’Air Quality Index, ha mostrato quanto sia preoccupante l’emergenza ambientale in Italia. Sul podio della classifica troviamo Milano, Bergamo e Brescia. Milano, con un indice AQI di 56, si trova al primo posto. Seguono Bergamo, con un indice di 55, e Brescia, anch’essa con un indice di 56. Un inquinante particolarmente dannoso e prevalente in queste tre città lombarde è il particolato sottile, noto come PM2.5. Le concentrazioni di PM2.5 registrate sono di 12 µg/m³ a Milano, 11,4 µg/m³ a Bergamo e 8 µg/m³ a Brescia. Secondo Giorgio Mottironi, Chief Strategy Officer e co-fondatore di Ener2Crowd e Chief Analyst del GreenVestingForum, la concentrazione di PM2.5 a Milano è attualmente 2,4 volte superiore ai valori guida annuali stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per la qualità dell’aria. Una situazione preoccupante, che mostra come anche Bergamo non sia molto distante dai livelli di inquinamento milanesi. Il resto della classifica continua con Padova al quarto posto con un indice di 51, seguita da Venezia (indice 50), Bolzano (indice 48), Ravenna (indice 46), Firenze (indice 45), Pavia (indice 42) e a chiudere Roma con un indice di 39. Secondo Niccolò Sovico, CEO e co-fondatore di Ener2Crowd, la situazione è destinata a peggiorare nei mesi estivi, in particolare a luglio, quando l’aumento delle temperature contribuirà a un ulteriore peggioramento della qualità dell’aria. Questo peggioramento è imputabile a variazioni meteorologiche che favoriscono la formazione e l’accumulo di inquinanti atmosferici. In conclusione, le città italiane affrontano una sfida significativa in termini di qualità dell’aria. L’inquinamento atmosferico, aggravato dal cambiamento climatico e dallo stress termico, rappresenta una minaccia concreta per la salute pubblica e l’ambiente. Riconoscere e affrontare questi problemi è cruciale per garantire un futuro più salubre e sostenibile per tutti.

Happily Società Benefit presenta il terzo report di sostenibilità

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Caratterizzata da una grande consapevolezza e un forte  desiderio di crescita, in linea con quelli che sono i valori aziendali, la terza edizione del bilancio di sostenibilità di Happily, provider di welfare e progetti di benessere organizzativo, abbraccia ambiente, sociale e benessere dei lavoratori, con l’occhio già puntato al futuro.

Happily Srl Società Benefit (https://happily-welfare.it/), provider di welfare aziendale e progetti di benessere organizzativo innovativi, presenta la terza edizione del suo report di sostenibilità, evidenziando il costante impegno, i progressi e i futuri obiettivi che l’azienda si prefigge. Nel nuovo report, Happily mette in luce la necessità di integrare la sostenibilità in ogni aspetto del lavoro: le strategie aziendali della realtà con sede a Genova si basano infatti su rispetto ambientale, equità sociale e crescita economica, e devono puntare a ridurre l’impatto negativo delle operazioni quotidiane, promuovendo un ambiente di lavoro giusto a sostegno delle economie locali.

Oltre il welfare

 

Nel corso del 2023, Happily ha ridefinito le proprie aree di formazione e consulenza con l’obiettivo di sostenere la crescita sociale delle imprese. L’azienda si impegna ad accompagnare le realtà imprenditoriali in un percorso di sviluppo a 360 gradi, concentrandosi sulla gestione e sullo sviluppo delle risorse interne. L’obiettivo è valorizzare i talenti esistenti, fornendo strumenti utili per migliorare e/o acquisire nuove competenze. Le tematiche su cui Happily si focalizza includono l’analisi HR dell’organizzazione, il benessere organizzativo, il metodo OKR, l’engagement dei collaboratori, la comunicazione e la relazione intergenerazionale in azienda, la parità di genere e il supporto per ottenere certificazioni di sostenibilità come EcoVadis e BCorp.

 

Happily e l’impegno per l’ambiente: dall’eco credito agli spostamenti limitati, dal coworking alla mensa sostitutiva, passando per l’eliminazione della plastica monouso e della carta non necessaria

 

Happily ha recentemente ampliato il proprio portale con la pagina “Eco credito”, che descrive le soluzioni sostenibili offerti sulla piattaforma. L’azienda è convinta che il cambiamento sostenibile inizi dalle scelte di acquisto e dalle abitudini quotidiane. L’obiettivo è guidare gli utenti verso spese sostenibili. Questo approccio non solo avvantaggia l’utente, ma anche il pianeta, favorendo lo sviluppo sostenibile del territorio e della comunità attraverso il credito welfare. Happily ha inoltre introdotto un premio per i clienti che spendono di più in questi servizi, conferendo loro un badge e un certificato di virtuosità.

 

Negli ultimi anni, con la riduzione degli spostamenti, Happily ha inoltre adottato le trattative da remoto anche dopo l’emergenza sanitaria. Quando è necessario spostarsi, l’azienda ottimizza gli impegni in un’unica trasferta per ridurre le emissioni. Solo nel 17,4% dei casi è richiesto di visitare i clienti di persona. In più, per combattere lo spreco alimentare, Happily ha deciso di avvalersi della mensa sostitutiva, che si riconferma uno strumento vincente: “Prendendo in esame l’anno 2023, i dipendenti di Happily hanno consumato mediamente 4980 pasti[1], e considerando che, annualmente, viene sprecato il 2/3%[2] di cibo nel mondo della ristorazione aziendale, tramite la mensa diffusa nel nostro piccolo abbiamo concorso a risparmiare 45 chili di cibo dallo spreco alimentare”. –  afferma Gianluca Caffaratti, CEO di Happily.

 

Inoltre, l’azienda si impegna a ridurre al minimo gli sprechi, soprattutto quelli di plastica, In media, ogni dipendente consumava due bottigliette di plastica al giorno, il che avrebbe comportato l’utilizzo di 9960 bottigliette all’anno. Poiché una bottiglietta di plastica PET pesa circa 36 grammi, Happily riesce a risparmiare 359 chili di plastica all’anno. Inoltre, considerando che la produzione di 1 kg di plastica genera 6 kg di CO2, l’uso dei boccioni d’acqua consente a Happily di evitare l’emissione di 2154 kg di CO2. Happily ha infine deciso di ridurre drasticamente l’uso della carta, diventando un ufficio al 90% paperless. Nel 2023 sono stati risparmiati circa 1400 kg di carta. Se pensiamo che ad 1 kg di carta equivale un’emissione compresa fra i 60 e i 120 kg di CO2[3], significa che non è stato emesso l’equivalente compreso fra 8,4 tonnellate e 16,8 tonnellate di CO2. Inoltre, il risparmio di carta significa anche preservare 17 alberi, evitare il consumo di 440.000 litri di acqua e 3 barili di petrolio, e ridurre la produzione di 3m² di rifiuti[4], una scelta con un impatto positivo significativo sull’ambiente.

 

Happily per il personale: formazione, parità di genere e livello e diritto alla genitorialità

 

Happily dedica molto tempo e molte energie verso i collaboratori interni, con il fine principale di renderli “lavoratori felici”, ascoltando le loro esigenze, conoscendo le loro storie e i loro obiettivi. Oltre ai progetti di formazione continua e all’opportunità di gestire il proprio tempo con smart working e orari flessibili, Happily si impegna fortemente per la parità di genere e di livello. Considera ogni lavoratore una risorsa fondamentale, indipendentemente dal sesso, dall’età o dal ruolo. Sebbene esista una gerarchia interna, l’azienda è organizzata in modo circolare piuttosto che piramidale, favorendo una cultura di condivisione e scambio.

In particolare, Happily sostiene il diritto alla genitorialità fornendo strumenti concreti di supporto. L’azienda ha investito in vari ambiti per sostenere la genitorialità, offrendo ruoli di responsabilità alle giovani donne e prestando particolare attenzione ai neogenitori, sia madri che padri, per migliorare l’equilibrio tra vita e lavoro. Ha formalizzato una collaborazione con La Luna Del Grano, un’azienda specializzata nel reinserimento lavorativo delle mamme dopo la maternità obbligatoria, di cui Happily è socio di minoranza. Questo percorso include attività di coaching per l’azienda e per il genitore, preparando entrambe le parti per un rientro graduale e sereno dopo la maternità o paternità.

 

Attività di CSR per una responsabilità sociale consapevole con il volontariato per gli amici a quattro zampe

Happily riconosce da sempre l’importanza della responsabilità sociale e a tal proposito, ha acquisito quote di minoranza di Empethy, una startup che sviluppa percorsi di CSR per le aziende tramite il volontariato. Grazie a questa collaborazione, Happily ha donato 700 kg di cibo al Canile Monte Contessa di Genova, di cui 300 kg raccolti durante l’iniziativa natalizia “Ciotole piene sotto l’albero”. Inoltre, 15 persone hanno partecipato a 150 ore di formazione sulla proprietà responsabile e hanno svolto un team building presso il canile, sponsorizzando anche l’adozione di 10 animali.

 

Per visionare il report completo con tutti i dettagli sull’impegno di Happily: https://drive.google.com/file/d/1-M5uC4C1EL5Q2qwcUjS0GC2kNeCHIVbL/view

Happily

Happily Srl Società Benefit, fondata nel 2017 a Genova, dall’idea imprenditoriale di Gianluca Caffaratti, con lo scopo di sviluppare Piani di Welfare Aziendale e progetti di Benessere Organizzativo innovativi, affermandosi in tutta Italia, Nel corso degli anni, ha consolidato la presenza nel settore HR, diventando un partner di spicco per la gestione a 360° del personale. La storia aziendale è contrassegnata da un continuo percorso di crescita e specializzazione, adattandosi ai trend e alle peculiarità del mercato italiano. Oggi infatti Happily offre diversi strumenti e servizi all’avanguardia che mirano a rendere la gestione dei lavoratori innovativa, inclusiva e sostenibile.La missione di Happily è quella di promuovere l’empowerment aziendale attraverso lo sviluppo e la crescita delle persone, offrendo competenze nel miglioramento del benessere negli ambienti di lavoro e fornendo strumenti pratici per adottare un approccio più sostenibile a livello economico, sociale e ambientale.

 

Per saperne di più: https://happily-welfare.it/

 

Moncler tra i primi 3 per sostenibilità al mondo!

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Moncler, il noto marchio di abbigliamento di lusso, è stato premiato come terza azienda più sostenibile al mondo. Questa prestigiosa classifica è stata stilata da Statista e Time e include un totale di 500 aziende. Moncler si trova al primo posto tra le aziende di lusso italiane, superando nomi prestigiosi come Ferrari, Ferragamo e Brunello Cucinelli. In generale, ci sono 20 aziende italiane che sono entrate in questa classifica. Uno dei principali motivi per cui Moncler ha raggiunto questa posizione di rilievo è il suo impegno nel settore ESG, che rappresenta gli aspetti ambientali, sociali e di governance aziendale. Nel 2023, Moncler ha mantenuto la carbon neutrality, ossia ha bilanciato tutte le emissioni di carbonio prodotte dalle sue attività. Inoltre, il 100% dell’energia elettrica utilizzata nelle sue sedi aziendali proviene da fonti rinnovabili. Questo risultato rappresenta un aumento importante rispetto al 90% raggiunto nel 2022. Le emissioni di CO2 sono anche state ridotte del 50% rispetto all’anno 2021, dimostrando un grande impegno nella lotta contro il cambiamento climatico. Non solo energia, ma anche i materiali utilizzati da Moncler sono stati oggetto di attenzione. Nel 2023, il 25% dei filati e dei tessuti presenti nelle collezioni è stato realizzato con materiali preferiti, ovvero materiali che hanno un minore impatto ambientale. Inoltre, il nylon utilizzato ha visto un aumento del 40% di materiale riciclato. Tutti gli scarti di nylon provenienti dalle sedi di Moncler sono stati riciclati al 100%. L’uso della plastica monouso vergine di origine fossile è stato completamente eliminato e il packaging logistico del gruppo è ora realizzato interamente con materiali preferiti. Moncler ha anche investito notevolmente a sostegno delle comunità locali, con un investimento di 3,6 milioni di euro, cifra che rappresenta un incremento del 33% rispetto all’anno precedente. Questo dimostra come l’azienda non sia solo focalizzata sull’ambiente, ma anche su aspetti sociali più ampi. Un’altra area in cui Moncler eccelle è l’inclusione di genere. Le donne rappresentano il 69% della forza lavoro dell’azienda e il 51% del management è composto da donne. Questo dato riflette l’impegno dell’azienda nel promuovere la diversità e l’uguaglianza di genere all’interno del luogo di lavoro. Non sorprende quindi che Moncler abbia ricevuto numerosi riconoscimenti da parte delle società di rating. Per il quinto anno consecutivo, è stato inserito negli indici Dow Jones Sustainability World e Europe, mantenendo il primo posto nel settore Textiles, Apparel & Luxury Goods grazie a un punteggio di 89/100 nello S&P Global Corporate Sustainability Assessment 2023. Inoltre, Moncler ha ottenuto il massimo rating “A” nella classifica CDP 2023 per la sua leadership in tema di trasparenza e gestione delle problematiche legate ai cambiamenti climatici. In conclusione, Moncler non è solo un leader nel mondo della moda, ma anche un esempio brillante di come le aziende possano operare in modo sostenibile e responsabile, affrontando le sfide ambientali e sociali contemporanee in maniera proattiva.

Progetto Arca: Evento sulla sostenibilità sociale

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Fondazione Progetto Arca ha celebrato i suoi 30 anni di attività con un evento significativo a Milano, coinvolgendo quattro realtà di spicco: Fondazione Fiera Milano, JTI Italia, H&M Italia e NOLOOP. Queste organizzazioni, impegnate da anni a fianco della onlus, contribuiscono a concretizzare vari progetti di intervento sia in Italia sia a livello globale. La discussione ha ruotato attorno a come le aziende e le fondazioni aziendali affrontano la dimensione sociale della sostenibilità, un aspetto cruciale della strategia ESG (Environmental, Social and Governance). L’incontro, che ha visto la partecipazione di Alberto Sinigallia, presidente di Progetto Arca, è stato moderato da Rossella Sobrero, cofondatrice di Koinètica ed esperta di comunicazione e sostenibilità. Durante l’evento, intitolato “Strategia, investimenti e sostenibilità sociale: dialoghi sull’impatto generato e la sua misurazione”, si è discusso dell’importanza di misurare l’impatto sociale delle attività aziendali e delle fondazioni. Fondazione Progetto Arca opera a livello nazionale e internazionale per fornire supporto concreto a chi vive in condizioni di estrema povertà e marginalizzazione sociale. Tra i beneficiari principali ci sono persone senza dimora, famiglie in situazioni di emergenza economica e abitativa, individui con problemi di dipendenza, e migranti in fuga da guerre e povertà. Ogni giorno, operatori e volontari della fondazione offrono sostegno alimentare, accoglienza abitativa e assistenza su strada, accompagnando le persone in un percorso di recupero personale e reinserimento sociale, abitativo e lavorativo. In tre decenni, la fondazione ha sostenuto oltre 435 mila beneficiari, di cui l’88% in Italia. Ha distribuito 23.775.000 pasti e accolto 108.010 persone, con il 77% che ha completato il percorso con successo: il 35% ha raggiunto l’autonomia abitativa e il 42% è stato integrato in altri servizi riabilitativi. Inoltre, il numero di volontari è cresciuto nel tempo, arrivando oggi a 616 in tutto il territorio nazionale. Questi dati sono motivo di grande orgoglio per l’organizzazione e testimoniano l’efficacia e l’importanza dei suoi interventi nel combattere la povertà e l’emarginazione sociale. Grazie alla collaborazione con aziende e fondazioni, Progetto Arca continua a espandere il suo impatto positivo, contribuendo a costruire una società più equa e inclusiva.

Il mare più bello d’Italia è in Campania: ecco perché

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Le acque cristalline e le bellezze paesaggistiche uniche sono caratteristiche di alcune località balneari italiane che, grazie al loro impegno per la sostenibilità e la tutela della biodiversità, si distinguono a livello nazionale. Queste località sono state premiate con il riconoscimento delle Cinque Vele da Legambiente e dal Touring Club Italiano. In totale, si annoverano 21 comuni turistici marini e 12 località lacustri che hanno ottenuto questo prestigioso vessillo. Tali riconoscimenti sono stati assegnati oggi a Roma durante la presentazione della guida “Il Mare più bello 2024”, un’iniziativa curata dall’associazione ambientalista Legambiente in collaborazione con il Touring Club Italiano. Al vertice della classifica delle migliori località balneari per il 2024 si trova Pollica, comprensiva delle frazioni di Acciaroli e Pioppi, situata nel cuore del Cilento Antico in Campania. Subito dopo, al secondo posto, si colloca il comune di Nardò, che si distingue nella provincia di Lecce, nel comprensorio dell’Alto Salento Ionico in Puglia. La terza posizione è occupata da Baunei, una località affascinante in provincia di Nuoro, situata lungo la costa orientale della Sardegna. Al quarto posto troviamo Domus De Maria, situata sul Litorale di Chia, anch’essa in Sardegna, mentre il quinto posto spetta a Castiglione della Pescaia, un’incantevole cittadina della Maremma Toscana. A livello regionale, la Sardegna emerge come la regione con il maggior numero di comuni premiati con le Cinque Vele. Seguono la Toscana e poi la Campania, con una serie di comuni tutti situati nella provincia di Salerno, che si sono distinti per la loro eccellenza. Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, ha sottolineato l’importanza di questo riconoscimento. Le località premiate quest’anno rappresentano un esempio del significativo impegno che molte comunità marine e lacustri stanno mettendo in atto per promuovere la sostenibilità ambientale. Questo impegno è diventato ancora più rilevante nel contesto della crisi climatica in corso, che ha un impatto crescente sia sulle coste che sulle aree interne. Secondo Ciafani, le località di mare devono essere lungimiranti e continuare a sviluppare strategie di adattamento al cambiamento climatico. Questo include l’integrazione delle proposte turistiche costiere con esperienze nell’entroterra, con l’obiettivo di ampliare l’offerta turistica e rispondere alle nuove tendenze dei viaggiatori.

Sostenibilità nel Cibo: Misuriamo e Raccogliamo Dati

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L’infografica mette in luce i risultati principali emersi dalla Ricerca 2023-2024 dell’Osservatorio Food Sustainability. Uno degli aspetti principali trattati riguarda l’analisi della gestione delle eccedenze, dei sottoprodotti e degli scarti alimentari da parte delle aziende italiane attive nel settore della trasformazione alimentare. In particolare, sono riportati dati che evidenziano come queste aziende misurano e valorizzano tali elementi, sottolineando l’importanza di una gestione efficiente per ridurre gli sprechi e promuovere un’economia circolare. Un altro punto fondamentale affrontato nella ricerca è l’importanza delle innovazioni digitali nella misurazione delle performance di sostenibilità. Le nuove tecnologie permettono alle aziende di monitorare in tempo reale le proprie pratiche sostenibili, ottimizzando i processi e migliorando l’efficienza. Ad esempio, sistemi di monitoraggio avanzati possono aiutare a tracciare le emissioni di gas serra o il consumo di risorse idriche, favorendo decisioni più informate e strategiche. L’innovazione non riguarda solo i processi interni delle aziende ma si estende anche al packaging alimentare. La sostenibilità del packaging è un tema sempre più rilevante, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale attraverso l’uso di materiali riciclabili o biodegradabili. Tecnologie avanzate e materiali innovativi stanno rivoluzionando il settore, offrendo soluzioni che mantengono la qualità del prodotto riducendo, al contempo, l’impronta ecologica. Infine, l’infografica delinea il ruolo cruciale delle startup nel rendere le filiere agrifood più sostenibili. Queste nuove imprese, spesso molto innovative e flessibili, apportano idee fresche e tecnologie all’avanguardia che possono trasformare interi settori. Con progetti che vanno dalla produzione agricola più ecologica alla distribuzione e consumo responsabile, le startup sono una forza motrice nel movimento verso una maggiore sostenibilità nel settore alimentare.

Lavoro stressante: metà dei dipendenti pensa di cambiare lavoro

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Recentemente è stato condotto un sondaggio da Michael Page su circa 4.000 lavoratori che ha evidenziato una situazione preoccupante: il 60% dei partecipanti si sente a rischio di burnout e il 51% sta pensando di dimettersi. Questi dati mettono in evidenza la necessità per le aziende di adottare misure urgenti per affrontare questa situazione. I lavoratori sentono il proprio lavoro come fonte di stress, con il 60% che lo definisce tale e il 51% che ha addirittura valutato di lasciarlo a causa delle eccessive richieste. 1 professionista su 3 sarebbe disposto ad accettare uno stipendio più basso se il nuovo ruolo garantisse maggiore serenità. Questi sono solo alcuni dei dati emersi dal sondaggio condotto da Michael Page su 3854 professionisti. Le principali cause di stress identificate dai partecipanti al sondaggio sono: la mancanza di riconoscimento per il proprio valore (42%), i carichi di lavoro eccessivi (31%) e la difficoltà a conciliare vita professionale e privata (24%). È evidente la necessità di attuare strategie che puntino sulla flessibilità, il benessere delle persone e il dialogo continuo per migliorare il talent attraction e retention. Alcune soluzioni proposte includono il riconoscimento del lavoro svolto dai dipendenti, celebrando i successi ottenuti e mostrando apprezzamento per il team. Inoltre, è importante alleviare il carico di lavoro, identificando aree in cui semplificare i processi, eliminare riunioni inutili e dare respiro alla forza lavoro. Queste azioni possono contribuire a ridurre lo stress causato da eccessivo lavoro e favorire un ambiente di lavoro più sano e produttivo.

Estate con Fido: dieta corretta e altri consigli utili per il benessere dei nostri cani

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Giusta idratazione, stimolare l’appetito attraverso nutrienti sani e gustosi, proteggerlo dai pericoli del caldo, il vademecum per i nostri amici a quattro zampe

Nel mondo si contano 471 milioni di cani da compagnia, secondo quanto riportato da Statista. L’Italia non fa eccezione. Con 13.863.734 cani microchippati, il nostro Paese vanta una media di un cane ogni quattro persone (Anagrafe degli Animali d’Affezione del Ministero della Salute). Numeri che vanno al di là della mera statistica, ma riflettono il legame profondo ed il ruolo di questi animali, diventati membri imprescindibili delle famiglie italiane.

E con l’arrivo della stagione estiva, la cura dei nostri amici a quattro zampe diventa ancora più cruciale. Le temperature calde possono infatti trasformarsi in un nemico silenzioso, mettendo a rischio la loro salute. Dunque è essenziale una maggiore cura ed attenzione al benessere generale dei nostri animali.

I cani, come le persone, risentono delle variazioni climatiche e stagionali. L’incremento del termometro durante i mesi estivi può avere effetti avversi sulla loro salute e sul desiderio di mangiare – spiega Luca Deriu, founder di CuorMio, realtà toscana pioniera del DogFoodnesss in Italia – di conseguenza, è cruciale che i padroni siano particolarmente attenti alla dieta dei loro fedeli compagni, considerando che durante i mesi caldi l’animale tende quasi naturalmente a perdere l’appetito con il rischio di disidratarsi”.

È quindi fondamentale incoraggiare il cane a mangiare e bere, offrendo alimenti rinfrescanti e leggeri ma ricchi di nutrienti essenziali per mantenere la sua energia e vitalità. Anche se l’attività fisica ridotta, tipica dei mesi estivi, richiede un apporto calorico inferiore, è importante che i pasti forniscano comunque i nutrienti necessari per il suo benessere.

Utilizzare qualche stratagemma per stimolare l’appetito e favorire l’idratazione può essere di grande aiuto, ad esempio aggiungere al cibo del nostro Fido il brodo nutriente per cani – afferma Luca Deriu – un insaporitore del tutto naturale, ricco di vitamine e nutrienti essenziali, è utile a favorire una migliore qualità della vita dell’animale. Grazie al collagene e a minerali come calcio e fosforo, il nostro brodo supporta la salute delle ossa e delle articolazioni, prevenendo problemi articolari e migliorando la mobilità. La presenza di Vitamine A e C potenzia il sistema immunitario, il sedano e l’aceto di mele riducono il rischio di problemi gastrointestinali favorendo una sana digestione e anche la salute del cuore, grazie alla presenza di grassi buoni”.

Un’alimentazione equilibrata ed un supporto all’idratazione e ai nutrienti sono dunque necessari per garantire il benessere dei cani, soprattutto durante i mesi più caldi dell’anno, ma è bene tener presenti anche altri aspetti, specie in vista delle vacanze. Quindi, oltre a nutrirli adeguatamente, è fondamentale prepararsi in anticipo per qualsiasi evenienza.
Verificare la presenza di una clinica veterinaria 24 ore su 24 vicino al luogo di villeggiatura e memorizzare il numero di emergenza è essenziale per rispondere prontamente a qualsiasi necessità medica, come sottolinea Luca Deriu, inoltre, dotare il cane di un collare con il numero di telefono è altrettanto importante, specialmente se viene lasciato da solo in un ambiente nuovo come un albergo.  Durante i viaggi in auto, segue l’esperto,  è bene mantenere i finestrini aperti e fare soste frequenti per assicurare il comfort dell’animale, inoltre abituarlo gradualmente ai viaggi è cruciale per mitigare possibili episodi di stress. Durante le passeggiate all’aperto, è essenziale evitare le ore più calde e proteggere le zampe dall’asfalto caldo, utilizzando apposite protezioni come burro per naso e polpastrelli. In spiaggia è essenziale evitare che il cane beva acqua di mare o mangi sabbia, e dopo il bagno è consigliato sciacquarlo con acqua dolce. Assicurare inoltre un riparo all’ombra e l’accesso costante ad acqua fresca per prevenire colpi di calore durante le ore più calde del giorno.

Conoscere i rischi potenziali che il cane può affrontare durante l’estate è fondamentale per prendersi cura in modo attento e consapevole della sua salute e del suo benessere. Questo approccio aiuta a proteggerlo dai pericoli e a garantirgli una stagione estiva sicura e piacevole”, conclude Deriu.

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