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Obsolescenza immobiliare in Italia, oltre 60% vecchi

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Sebbene rappresentino solo il 2% della superficie terrestre, le città contribuiscono in maniera drammatica alla crisi climatica. Soprattutto le imponenti metropoli cinesi ed europee sono responsabili dell’inquinamento che sta mettendo in pericolo il nostro pianeta. Un’analisi condotta da Multicompel Technology, un’azienda italiana specializzata nei sistemi elettrici e nell’installazione di impianti fotovoltaici, ha evidenziato questa situazione, basandosi sui dati della ricerca “Keeping Track of Greenhouse Gas Emission Reduction Progress and Targets in 167 Cities Worldwide”, condotta dai ricercatori della School of Environmental Science and Engineering della Sun Yat-sen University in Cina. Secondo lo studio condotto da Ting Wei, Junliang Wu e Shaoqing Chen, le città in testa alla classifica mondiale dell’inquinamento sono Handan, che rilascia nell’atmosfera ogni anno l’equivalente di 199 milioni di tonnellate di CO2, seguita da Shanghai (188 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti) e Suzhou (152 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti). Le prime 25 metropoli, per la maggior parte cinesi ma con la presenza di Istanbul, Tokyo e New York, sono responsabili del 55% dell’inquinamento globale. Questi dati ci spingono a riflettere sull’urgenza di adottare politiche e soluzioni concrete per affrontare questa emergenza climatica e salvaguardare il nostro pianeta. Nella competizione europea per la classifica delle emissioni di CO2, Mosca si piazza sul gradino più alto del podio (quinta posizione mondiale) con 136 milioni di tonnellate. Seguono da vicino Istanbul al secondo posto (decima posizione mondiale) con 84 milioni di tonnellate di CO2 e San Pietroburgo con 51 milioni di tonnellate di CO2. Continuando nella lista europea, troviamo Francoforte (45 Mt CO2 eq), Atene (41 Mt CO2 eq), Berlino (27 Mt CO2 eq) e Torino (22 Mt CO2 eq), che si posiziona al cinquantaduesimo posto a livello mondiale, così come calcolato da Multicompel Technology per il 2024, basandosi sui dati forniti dall’università cinese. Il ranking europeo prosegue con Amburgo (19 Mt CO2), Rotterdam (17 Mt CO2), Varsavia (15 Mt CO2), Lione (11 Mt CO2 eq) e, al dodicesimo posto, Bologna (7 Mt CO2). Proseguendo ancora, troviamo Parigi (6,8 Mt CO2), Helsinki (6,5 Mt CO2), Amsterdam (6 Mt CO2), Lubiana (5,8 Mt CO2), Oslo (4,5 Mt CO2), Lisbona (4 Mt CO2), Copenaghen (3,4 Mt CO2), Stoccolma (3 Mt CO2), Vilnius (2,7 Mt CO2) e infine Piacenza (1,5 Mt CO2). Ecco dunque il quadro delle città europee che si distinguono per l’impatto delle loro emissioni di CO2. In Italia, la situazione degli immobili lascia molto a desiderare. Più del 60% di essi sono obsoleti, rendendo il nostro parco edilizio estremamente antiquato e altamente inquinante. La stragrande maggioranza dei nostri edifici sono vecchi e danneggiano l’ambiente. A livello mondiale, le città sono responsabili dell’82% delle emissioni di CO2, di cui il 42% è generato dagli edifici. In un contesto urbano in cui attualmente vive il 75% della popolazione europea, secondo i dati di Eurostat, e che, secondo le previsioni delle Nazioni Unite, ospiterà il 68% della popolazione mondiale entro il 2050, è cruciale puntare all’indipendenza energetica e alla resilienza delle nostre città grazie all’utilizzo del fotovoltaico. Edi Lala, fondatore e CEO di Multicompel Technology, spiega che il loro obiettivo è proprio quello di trasformare le nostre città in luoghi più sostenibili, in grado di affrontare le sfide dell’energia in modo indipendente e innovativo. Grazie alla tecnologia fotovoltaica, puntano a raggiungere la completa autonomia energetica e rendere le nostre città più resilienti.

Legambiente: Problemi sul Garda, Azioni di Salvaguardia

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Primi bilanci per i laghi lombardi monitorati da Goletta dei Laghi di Legambiente. Si parte con il Lago di Garda: i primi monitoraggi effettuati da Legambiente sul bacino lacustre, sponde veneta e lombarda, mostrano varie criticità e in alcuni punti un peggioramento rispetto ai risultati delle analisi microbiologiche effettuate nel 2023. Sui complessivi 12 punti campionati, risultano fortemente inquinati tre foci su sei sulla sponda veronese del Garda (Marra, Bosca e Rielo) e ben cinque punti su sei sul versante bresciano del bacino lacustre (foce del canale nei pressi della spiaggia in località Le Rive a Salò, foce del torrente nei pressi del porto a Padenghe sul Garda, foce del Rio Lefà in località Roina a Toscolano Maderno, foce del rio nell’Oasi San Francesco del Garda a Desenzano del Garda e foce del torrente in località Santa Maria di Lugana a Sirmione).

Per quanto riguarda il confronto con i dati rilevati nel 2023 negli stessi punti, quest’anno peggiorano cinque punti su sei sul Garda lombardo (tutti tranne la foce del Rio Lefà in località Roina a Toscolano Maderno, che anche lo scorso anno aveva mostrato concentrazioni al di sopra dei limiti di legge) e tre punti su sei sul versante veneto, non solo in relazione all’anno precedente ma anche rispetto al 2022 (foci dei torrenti Marra, Bosca e Rielo).

 

A fare il punto sulle analisi delle acque gardesane – versanti veneto e lombardo – è stato oggi il portavoce della Goletta dei Laghi di Legambiente, Mirko Laurenti, intervenuto nella conferenza stampa organizzata a Sirmione (BS) insieme a Elena Ferrario – vicepresidente Legambiente Lombardia. Tra i partecipanti anche Luisa Lavelli – sindaca del Comune di Sirmione, Cristina Milani e Paolo Bonsignori del circolo Legambiente “Per il Garda” e Gianluigi Gambe – Unione Pescatori Sportivi del Garda.

 

“Sarà importante dare seguito a questi risultati con provvedimenti che mettano al centro la tutela della salute pubblica e la salvaguardia dei fragili ecosistemi lacustri – commenta Mirko Laurenti, portavoce della Goletta dei Laghi di Legambiente. La cronaca di questi ultimi giorni riporta che in una zona collocata sulla sponda veneta del Garda è stato vietato l’uso di acqua potabile a seguito di vari casi di gastroenteriti causati da un virus. L’aspetto che ci colpisce e che avvalora la necessità di interventi immediati sul lago è proprio il sospetto che sia stato l’innalzamento del livello del Garda ad aver influito sulla contaminazione dell’acqua della rete acquedottistica. É noto poi che il consumo di suolo continui a essere un grosso pericolo su cui agire per evitare il rischio idrogeologico”.

 

“Il lago di Garda costituisce un patrimonio idrico, economico e ambientale fondamentale non solo per la Lombardia o il Veneto ma a livello italiano ed europeo – commenta Luigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto. Un patrimonio già oggi gravato sia dagli effetti dei cambiamenti climatici sia dalle numerose pressioni antropiche che insistono su di esso: dal turismo di massa agli episodi di inquinamento e fino ai prelievi idrici per scopi industriali e agricoli. Le acque e il territorio del lago non possono conoscere confini amministrativi, regionali o provinciali, per questo Legambiente da sempre sostiene la necessità di una valutazione unitaria che porti alla condivisione di tutti i piani e i progetti che possono avere ricadute a livello ecosistemico e/o di area vasta”.

 

Dopo la conferenza stampa di oggi, la prima che inaugura la tappa lombarda di Goletta dei Laghi, Legambiente passerà al vaglio del lago di Iseo (BS) con un focus sull’omonimo lago, il 6 luglio a Porto Ceresio (VA) per presentare i dati del monitoraggio sul Lago Ceresio, successivamente a Bellano (LC) con il focus sul Lago Lario e chiuderà le tappe lombarde il 9 luglio a Laveno-Mombello (VA), dove protagonista sarà il Lago Maggiore.

 

“Da anni Goletta dei Laghi prova ad affrontare le criticità segnalate dai cittadini o dai circoli Legambiente. Come ripetiamo sempre, le nostre analisi non danno patenti di balneabilità ma sono utili ad individuare le acque non depurate che ancora si riversano a lago dagli sfioratori di piena o provenienti dall’entroterra – dichiara Elena Ferrario, vicepresidente Legambiente Lombardia. Il lago di Garda ha una pressione antropica molto alta dovuta all’eccessiva cementificazione e ai 9 milioni di turisti che solo sulla sponda lombarda si riversano ogni stagione sulle spiagge gardesane. Una situazione questa in cui massima deve essere l’attenzione alla qualità delle acque. Come ci dice l’Europa nella direttiva 2000/60/CE, tutte le acque devono essere di buona qualità, non solo dove ci si bagna. Per questo monitoriamo anche le foci dei fiumi e le acque dei porti”.

 

Il dettaglio delle analisi microbiologiche effettuato sulle acque del Lago di Garda versante veneto. Il 19 giugno 2024, i volontari e le volontarie di Legambiente hanno campionato 6 punti nelle foci di fiumi o torrenti in provincia di Verona, tutti collocati sulla sponda veneta del lago di Garda. Nello specifico si tratta della foce del torrente Gusa a Garda, la foce del torrente San Severo a Bardolino, la foce del torrente Marra e del torrente Bosca a Lazise, la foce del Rio Dugale dei Ronchi a Castelnuovo del Garda e la foce del torrente Rielo a Peschiera del Garda. Tre foci su sei – torrente Gusa, San Severo e Rio Dugale dei Ronchi – sono risultate con concentrazioni escherichia coli ed enterococchi intestinali nei limiti di legge. Per offrire un paragone con i risultati dei dati monitorati negli anni precedenti, si segnala che le medesime sono risultate a norma anche nei monitoraggi effettuati da Goletta dei Laghi nel 2023 e nel 2022. Le foci rimanenti, ossia quelle dei torrenti Marra, Bosca e Rielo, sono invece risultate fortemente inquinate nel monitoraggio 2024 di Goletta dei Laghi. Si tratta di dati in peggioramento rispetto a quelli raccolti nei monitoraggi 2023 e 2022, che invece mostravano risultati – per tutte e tre le foci – entro i limiti di legge.

Continuando con la panoramica dei dati storici, il monitoraggio 2019 sulle acque della foce del torrente Rielo mostrava risultati a norma. Diversa la performance delle analisi effettuate nel 2021 sulle foci dei torrenti Marna e Bosca, che invece sono risultate rispettivamente “inquinata” e “fortemente inquinata”. Altro elemento da segnalare è che nel corso dei campionamenti effettuati, le volontarie e i volontari non hanno notato nella maggior parte dei punti di prelievo la presenza di cartelli indicanti il divieto di balneazione, una segnaletica che invece è obbligatoria nelle foci e nei tratti non balneabili. Questa tipologia di avviso era presente solo nel punto delle foci dei torrenti Marna e del Rio Dugale dei Ronchi. Un altro aspetto notato da chi ha partecipato alle attività di campionamento, è quello relativo all’abbandono di rifiuti (in particolare mozziconi di sigarette), un fenomeno che purtroppo è stato rilevato in tutti i punti di prelievo.

 

Il dettaglio delle analisi microbiologiche effettuato sulle acque del Lago di Garda versante lombardo. In data 12 giugno 2024, i volontari e le volontarie di Legambiente hanno campionato sei punti sul lago di Garda sponda lombarda. Come nel caso dei campionamenti effettuati sul Garda veneto, anche per questo monitoraggio sono state prese in considerazione sei foci, tutte in provincia di Brescia. Tra tutti i punti campionati, solo uno è risultato entro i limiti di legge per i due parametri escherichia coli ed enterococchi intestinali, nello specifico la foce del torrente Toscolano sul lungo-lago di Toscolano Maderno. Le altre cinque foci sono invece risultate fortemente inquinate: la foce del canale nei pressi della spiaggia in località Le Rive a Salò, la foce del torrente nei pressi del porto a Padenghe sul Garda, la foce del Rio Lefà in località Roina a Toscolano Maderno, la foce del rio nell’Oasi San Francesco del Garda a Desenzano del Garda e la foce del torrente in località Santa Maria di Lugana a Sirmione. É interessante notare come negli anni, tutti questi punti abbiano mostrato criticità. Meritevole di segnalazione è anche il fatto che nel 2023, gli stessi monitoraggi effettuati sulle acque della sponda lombarda del Garda abbiano mostrato risultati differenti: era infatti risultata inquinata solo la foce del rio Lefà, mentre gli altri punti erano caratterizzati da concentrazioni al di sotto dei limiti di legge. Per quanto riguarda la presenza di cartelli di divieto di balneazione, i volontari e le volontarie ne hanno notati in due punti sui sei campionati: foce del canale nei pressi della spiaggia in località Le Rive a Salò e la foce del torrente nei pressi del porto a Padenghe sul Garda.

 

Commento dei dati. Per entrambe le sponde campionate del Garda, le differenze di risultati riscontrate da un anno all’altro potrebbero dipendere dalle particolari condizioni meteorologiche influenzate dai cambiamenti climatici. Il biennio 2022-2023 è stato particolarmente siccitoso nelle zone oggetto del campionamento, difatti una parte dei torrenti non aveva una portata sufficiente per arrivare a sfociare nel lago, di conseguenza il carico inquinante non arrivava. Quest’anno invece, è risultato molto piovoso e talvolta caratterizzato da eventi estremi. Questo tipo di fenomeni metereologici influiscono sul funzionamento del sistema di raccolta e di depurazione delle acque reflue che, tramite il sistema del troppo pieno, si riversano nelle acque dei corpi ricettori (fiumi o laghi).

Focus depurazione. Quest’anno ricorrono i trent’anni della Legge Galli che, nel 1994, rivoluzionò l’organizzazione del servizio idrico integrato, prevendendo una gestione unitaria e integrata per l’insieme dei servizi di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e depurazione delle acque reflue. È proprio quest’ultima la parte del ciclo su cui si concentrano le campagne di Goletta Verde e Goletta dei Laghi. La depurazione resta uno dei tasti dolenti nel nostro Paese, con 910 agglomerati per i quali sono state rilevate situazioni di non conformità ai requisiti della Direttiva sulle acque reflue (91/271/CE). Secondo gli ultimi dati disponibili del MASE (dicembre 2023) in Lombardia ci sono ancora 127 agglomerati in procedura di infrazione, secondo la valutazione di conformità espressa dalla Commissione Europea.

 

Il monitoraggio scientifico. I prelievi di Goletta dei laghi vengono eseguiti da tecnici, volontari e volontarie di Legambiente. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli).

LEGENDA

Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:

INQUINATO: Enterococchi Intestinali > 500 UFC/100ml e/o Escherichia Coli > 1000 UFC/100ml

FORTEMENTE INQUINATO: Enterococchi Intestinali > 1000 UFC/100ml e/o

Escherichia Coli >2000UFC/100ml

 

È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei laghi, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo lungo le sponde dei nostri laghi, rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nei bacini lacustri. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.

 

Giunta alla diciannovesima edizione, Goletta dei Laghi è la campagna di Legambiente che monitora lo stato di salute dei bacini lacustri italiani, ne denuncia le criticità e promuove esempi virtuosi di gestione e sostenibilità. Goletta dei Laghi è realizzata con la partnership principale di CONOU, Novamont e la media partnership de La Nuova Ecologia.

411 PARTECIPANTI DELLA PROVINCIA DI MILANO ALLA PARTENZA DELLA 37°EDIZIONE DELLA MARATONA DLES DOLOMITES-ENEL

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Fra pochi giorni, il 7 luglio, si terrà la 37ª edizione della Maratona dles Dolomites-Enel, un evento attesissimo nel panorama sportivo internazionale. Quest’anno, circa 8.000 atleti si sfideranno attraversando alcuni dei passi più iconici delle Dolomiti, noti per essere stati teatro di epiche imprese nel ciclismo italiano. Tra questi troviamo il Passo Campolongo, il Passo Pordoi, il Passo Sella, il Passo Gardena, il Passo Giau, il Passo Falzarego e il Passo Valparola. La partenza avverrà, come di consueto, alle 6.30 da La Villa, una località situata nel cuore del Sudtirolo, mentre l’arrivo sarà a Corvara, una delle mete più affascinanti delle Dolomiti. La competizione si articola su tre percorsi differenti per lunghezza e difficoltà, offrendo così opportunità di partecipazione a ciclisti con vari livelli di preparazione. Il percorso Lungo si estende per 138 km con un dislivello totale di 4230 metri, un vero e proprio banco di prova per i più allenati. Il percorso Medio misura 106 km con un dislivello di 3130 metri, mentre il percorso Sella Ronda, il più breve dei tre, copre una distanza di 55 km con un dislivello di 1780 metri, ideale per chi desidera godere del paesaggio mozzafiato senza affrontare una sfida estrema. La Maratona dles Dolomites non è solo una manifestazione sportiva, ma anche un evento che attira moltissime personalità di vari settori, dallo spettacolo all’imprenditoria. Anche quest’anno non mancheranno figure di spicco, come il famoso ciclista Miguel Indurain, l’alpinista Hervé Barmasse, i presentatori televisivi Paolo Kessisoglu e Paolo Bettini, e molti altri campioni sportivi come Federico Pellegrino, Mattia Casse e Jury Chechi. È previsto anche il ritorno di Manfred Mölgg, Fabrizio Ravanelli e Cristian Zorzi, personalità ormai divenute habituées della manifestazione. Tra le nuove partecipazioni spicca quella di Fabio Aru, noto come il “Cavaliere dei Quattro Mori”, che per la prima volta si cimenterà in questa prestigiosa gara. Non mancano nemmeno le presenze significative dal mondo dell’imprenditoria e dell’industria. Quest’anno, tra i partecipanti figurano nomi di alto profilo come Vittorio Colao, ex amministratore delegato di Vodafone, Francesco Carione della Gazzetta dello Sport, Matteo Arcese di Arcese Trasporti, Pierluigi Alessandri di Technogym, Nicola Lanzetta di Enel e Fausto Pinarello dell’omonima azienda produttrice di biciclette. Altri imprenditori di rilievo includono Laura Colnaghi di Carvico, Emilio Mussini di Panaria Group, Uberto Fornara di RCS Group, Max Ciociola di Musixmatch, Giovanni Bruno di Sky, Massimo Beduschi di GroupM, Ivan Glasenberg e Paolo Calabresi, direttore marketing di Enervit. Una delle nuove interessanti componenti di questa edizione della Maratona dles Dolomites-Enel è l’introduzione della Supermar

Estate Sana: Consigli per il Tuo Benessere

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Anche se quest’anno l’estate sta tardando ad arrivare, quando finalmente si fa sentire, è la stagione in cui tendiamo più spesso a dimenticarci di prenderci cura del nostro benessere. Questo accade perché tutti preferiamo dedicarci a momenti di spensieratezza, ovvero ai tanto agognati attimi di relax e disconnessione dalla frenesia quotidiana. Tuttavia, è importante ricordare che non possiamo trascurare del tutto la necessità di mantenere un giusto equilibrio tra attività e riposo, cura di sé e divertimento. In tal senso, la piattaforma Elty di DaVinci Salute, un’organizzazione italiana specializzata nella salute digitale, può risultare un valido alleato. Questa azienda, frutto di una scala-up 100% italiana, riunisce un team di medici con competenze diversificate. In questo modo, Elty è in grado di proporre un approccio multidisciplinare che mira a garantire un’estate all’insegna del benessere fisico e mentale. Per aiutarci a godere al meglio della stagione estiva senza dimenticarci di noi stessi, l’equipe medica di Elty ha messo insieme una serie di consigli pratici. Questi suggerimenti riguardano diverse aree della salute come la dermatologia, la nutrizione, la ginecologia e la psicologia, ambiti che coprono quindi l’intero spettro delle necessità del nostro corpo e della nostra mente. Secondo Mario Improta, direttore del Virtual Care di Elty, l’estate è davvero il momento ideale per riscoprire il proprio benessere a 360 gradi. Questo comporta dedicare tempo e attenzione alla cosiddetta self-care. Con l’assistenza qualificata degli specialisti che operano nelle cliniche e il supporto medico online, chiunque può affrontare la stagione estiva con una maggiore consapevolezza e serenità. Implementare abitudini salutari durante l’estate non solo ci fa stare meglio nel breve termine, ma offre vantaggi duraturi nel tempo. L’obiettivo di Elty è quindi fornire un approccio empatico e integrato che consenta a tutti di vivere un’estate rilassante e salutare. Un aspetto cruciale della cura personale durante l’estate è la protezione della pelle. Molti di noi non vedono l’ora di prendere un po’ di sole e ottenere la tanto desiderata abbronzatura, ma senza le giuste precauzioni, il rischio di scottature è sempre dietro l’angolo. È evidente che la protezione solare è indispensabile, ma ci sono altre azioni da intraprendere per evitare di stressare la pelle e prevenire danni a lungo termine. Per iniziare, è essenziale utilizzare quotidianamente una protezione solare ad ampio spettro con un fattore di protezione solare (SPF) minimo di 30. È importante scegliere un prodotto adeguato al proprio tipo di pelle e che contenga ingredienti antiossidanti come il resveratrolo, che offrono una protezione extra contro i danni causati dai radicali liberi.

Ricerca su neuroscienze e cibo: nasce “House of Humans Italia”

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Le neuroscienze a servizio della ricerca: approda in Italia una inedita opportunità per raccogliere, studiare e condividere worldwide dati ed esperienze che le tradizionali ricerche di mercato non sono in grado di cogliere.

Arriva in Italia una inedita opportunità per raccogliere, studiare e condividere worldwide dati ed esperienze che le tradizionali ricerche di mercato non sono in grado di cogliere. Il progetto si chiama House of Humans, ed è un “luogo globale” che democratizza l’accesso alle neuroscienze sensoriali avanzate per il settore Food & Beverage.

Le neuroscienze sensoriali diventano così accessibili a tutti, grazie alla partnership tra SR Labsche opera da oltre venti anni nello sviluppo di soluzioni multimodali ad alta accessibilità, basate sulla tecnologia Eye Tracking, e Thimus, leader globale nelle neuroscienze sensoriali per lo sviluppo e il test di prodotti con sede in Italia e Canada.

Dopo la recente apertura della sede spagnola di Valencia, approda quindi a Milano House of Humans Italia, con un respiro internazionale, e diventa di fatto il punto di riferimento per tutti coloro che sono interessati ad integrare le neuroscienze sensoriali nelle loro esigenze di ricerca e sviluppo di prodotti alimentari.

La tecnologia per analizzare il rapporto tra esseri umani e cibo

“Ai dati generati dalla tecnologia Eye Tracking, che utilizziamo con pluriennale e consolidata esperienza nei nostri progetti di ricerca convergono ora in House of Humans inediti insights derivanti dall’utilizzo di EEG di ultima generazione. Crediamo fortemente in questo progetto e nella partnership con Thimus, di cui abbiamo da subito condiviso la visione”, dichiara Gianluca Dal Lago, Amministratore Delegato di SR Labs.

Diventa così possibile non solo analizzare con approccio olistico i processi irrazionali e inconsapevoli, che influiscono sulle decisioni di acquisto da parte del consumatore, e il suo coinvolgimento emotivo nei confronti di un prodotto o di un brand, ma anche spiegare e prevedere il complesso rapporto tra gli esseri umani e il cibo.

Ricerca e tecnologia per creare nuove esperienze alimentari

Con House of Humans SR Labs porta in Italia quindi un approccio neuroscientifico sensoriale completo per i progetti di ricerca dei suoi clienti e sostiene, nel contempo, lo sforzo di Thimus per estendere questa metodologia ad una platea più allargata di stakeholders. Si  promuove così una nuova visione che consideri le emozioni umane e le aspettative culturali nella progettazione delle esperienze alimentari.

“Sono molto soddisfatto di questa partnership.  L’apertura di House of Humans in Italia sarà seguita da altri annunci nel breve periodo.In questo modo il test e lo sviluppo dei prodotti saranno possibili per lo stesso cliente in diverse località in Europa e nel mondo”, dichiara Mario Ubiali, fondatore e CEO di Thimus.

Per maggiori approfondimenti è disponibile il sito internet www.houseofhumans.eu  o possono essere richieste ulteriori informazioni alla mail insights@srlabs.it.

Riguardo SR Labs

SR Labs è stata fondata nel 2001 con l’intento di applicare la tecnologia eye tracking al mondo reale. È leader nella creazione di interfacce a controllo oculare e nella progettazione di esperienze che permettano alle persone di interagire in modo efficace, intuitivo e touchless con vari dispostivi. L’impegno dell’azienda consiste nell’estendere l’uso della tecnologia eye tracking oltre il campo della ricerca scientifica, esplorando nuovi campi di applicazione. Integrando l’eye tracking nella vita quotidiana e lavorativa, si migliora la qualità e l’efficienza. Questo consente di ottimizzare i processi produttivi, alle persone con disabilità di comunicare con chiunque, e alle aziende di ottimizzare la propria comunicazione di marketing.

I risultati finora raggiunti

20+ brevetti, copyrights, marchi registrati

100+ laboratori di ricerca scientifica e Università allestiti con tecnologia Eye-tracking attraverso consulenza e training

3000+ pazienti che usano le tecnologie assistive a controllo oculare della SR Labs

720+ ricerche di mercato, usability, test e UX projects

 

Inaugurato il nuovo parco di via Giambellino

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E’ stata inaugurata la nuova area verde di via Giambellino 129 a Milano. Si tratta di una vasta superficie che, in passato, era destinata ad uso industriale e che per molti anni è rimasta in disuso. Recentemente, questa zona è stata sottoposta a profondi lavori di bonifica e trasformata in un parco. Questo rinnovamento si inserisce nel contesto di un ampio progetto di riqualificazione del quadrilatero del Giambellino, concepito nell’Accordo di Programma Lorenteggio, stipulato tra il Comune di Milano e la Regione Lombardia. All’interno del parco, c’è un’area specificamente dedicata ad attività sociali e didattiche, denominata “area condivisa.” Questa sezione è stata arricchita con orti e pergolati e rappresenta il frutto di un patto di collaborazione tra associazioni del territorio e cittadini, mediato dal Municipio. Inoltre, vi sono spazi dedicati alla promozione della biodiversità, per incoraggiare il contatto diretto con la natura e la sostenibilità ambientale. Il parco è stato realizzato grazie a un mix di finanziamenti: da un lato, i fondi del progetto Clever, ossia le soluzioni basate sulla natura (Nature Based Solutions, NBS), che hanno sostenuto la creazione dell’area naturalistica e parte dell’area condivisa; dall’altro, fondi europei provenienti dal programma ReactEU, e risorse economiche messe a disposizione dal Comune di Milano. In sintonia con una proposta avanzata dal Municipio, il parco prenderà il nome di Aylan Kurdi, in memoria del bambino siriano di circa tre anni, tragicamente scomparso sulle spiagge di Bodrum insieme alla madre e al fratello. La loro morte avvenne durante un disperato tentativo di raggiungere l’isola greca di Coo, con l’obiettivo di ricongiungersi con familiari in Canada. “Siamo estremamente felici di aggiungere questo nuovo parco al patrimonio verde della nostra città e di offrire ai cittadini e al quartiere un nuovo spazio comunitario,” ha dichiarato l’assessora all’Ambiente e Verde, Elena Grandi. L’assessora ha sottolineato che l’obiettivo principale è moltiplicare gli spazi verdi, rimuovere le pavimentazioni inutili e piantare nuovi alberi. Questi interventi sono cruciali per combattere l’inquinamento e le isole di calore urbane. Solo in questo modo sarà possibile adattarsi ai cambiamenti climatici e mitigarne gli effetti. “Dobbiamo pensare sempre più al benessere delle persone: integrare in ogni quartiere aree verdi come questa, dedicate anche allo svago, al tempo libero, al relax e allo sport, oltre alla rinaturalizzazione degli spazi urbani, farà della nostra città un luogo sempre più accogliente,” ha concluso Elena Grandi.

Emissioni di CO2: Metropoli 82%, Edifici 42%

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Secondo un recente studio condotto dagli analisti di Multicompel Technology, un’impresa italiana specializzata in sistemi elettrici e installazione di impianti fotovoltaici, alcune delle città più inquinanti d’Europa per il 2024 sono state individuate utilizzando i dati forniti dalla Sun Yat-sen University. Questo studio rivela preoccupanti tendenze sull’inquinamento globale, con un’incidenza particolarmente elevata nelle grandi metropoli urbane. Sebbene le nostre città occupino solo il 2% della superficie terrestre, esse sono responsabili dell’emissione dell’82% della CO2 globale. È un dato allarmante che highlights the disproportionate contribution of urban areas to the climate crisis. Multicompel Technology, impegnata nella promozione della transizione energetica sia per i cittadini che per le piccole e medie imprese italiane, ha messo in risalto questo squilibrio attraverso la loro proiezione del 2024. Gli analisti di questa azienda hanno sintetizzato che i maggiori contributori all’inquinamento sono le megalopoli cinesi, seguite da Mosca, Istanbul, Tokyo e New York. Queste informazioni si basano sulla ricerca intitolata “Keeping Track of Greenhouse Gas Emission Reduction Progress and Targets in 167 Cities Worldwide” condotta da Ting Wei, Junliang Wu e Shaoqing Chen della School of Environmental Science and Engineering alla Sun Yat-sen University. Questa ricerca ha monitorato i progressi e gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra in 167 città in tutto il mondo. La città italiana che risulta maggiormente inquinante è Torino, che si trova al cinquantaduesimo posto nella classifica mondiale e al settimo in Europa, con un’emissione annuale di 22 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti. Questo dato è stato calcolato da Multicompel Technology per il 2024 e rappresenta un impegno significativo per la città nella lotta contro le emissioni nocive. A livello globale, le città più inquinanti includono Handan con 199 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti, seguita da Shanghai (188 Mt), Suzhou (152 Mt), Dalian (142 Mt), Mosca (136 Mt), Pechino (132 Mt), Tianjin (123 Mt) e Wuhan (110 Mt). Queste cifre evidenziano l’urgente necessità di interventi mirati per ridurre l’impatto ambientale di queste grandi città, soprattutto nelle regioni maggiormente industrializzate come la Cina. Nel contesto europeo, Mosca si posiziona come la città più inquinante con 136 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti, seguita da Istanbul. Questo dato è significativo non solo in termini di impatto ambientale, ma anche per le ripercussioni sulla salute pubblica e sull’economia locale. La riduzione delle emissioni in queste aree rappresenta una priorità non solo per i governi locali, ma anche per la comunità internazionale.

Magnetti Building presenta il Bilancio di Sostenibilità

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Magnetti Building, parte del Gruppo Grigolin, è un’azienda rinomata nel settore della prefabbricazione ed è impegnata nella fornitura di soluzioni sostenibili e a basso impatto ambientale. Recentemente, l’azienda ha presentato il suo primo Bilancio di Sostenibilità, un documento che mira a promuovere la massima trasparenza nei confronti di tutti gli stakeholder. Questo rapporto evidenzia la dedizione costante di Magnetti Building verso un approccio responsabile e rappresenta il punto di partenza di un percorso dettagliato che definisce gli obiettivi a breve, medio e lungo termine che l’impresa di Carvico si è prefissata di raggiungere. Nel Bilancio di Sostenibilità 2023, Magnetti Building ha evidenziato vari aspetti salienti della sua gestione. Nell’ambito della governance, l’azienda ha reinvestito l’89% del valore generato nel sistema di imprese delle filiere di fornitura, tra i collaboratori, i finanziatori di capitale e nella pubblica amministrazione. Questo elevato reinvestimento indica un forte impegno verso lo sviluppo sostenibile e la crescita inclusiva, contribuendo al benessere economico e sociale delle comunità coinvolte. Per quanto riguarda i prodotti, i clienti e i fornitori, Magnetti Building adotta un modello di “fabbrica a ciclo chiuso”. Questo innovativo sistema permette di riciclare internamente gli scarti di calcestruzzo, grazie a impianti avanzati. L’approccio sostenibile dell’azienda è ulteriormente certificato da otto EPD (Environmental Product Declaration), che coprono l’80% della produzione aziendale, attestando la trasparenza e l’attenzione all’ambiente nei loro processi produttivi. Inoltre, il 70% dei fornitori della produzione sono locali, scelti in base a criteri oggettivi e in conformità con gli standard del Codice Etico aziendale. Con questi fornitori sono state avviate collaborazioni per il riutilizzo degli scarti di produzione, rafforzando un ciclo produttivo virtuoso. Sul fronte delle risorse umane, Magnetti Building conta 167 dipendenti, tutti assunti con contratto a tempo indeterminato, dimostrando impegno per la stabilità lavorativa e la valorizzazione del capitale umano. Nel 2023, l’azienda ha erogato un totale di 1.307 ore di formazione, con un incremento del 43,6% rispetto all’anno precedente. Questo investimento nella formazione si è concentrato su temi cruciali come la salute e la sicurezza – con un significativo calo del 50% degli infortuni rispetto all’anno precedente – nonché sulle competenze tecniche, sul codice etico e sui diritti umani. Due iniziative di rilievo sono state avviate: il progetto Academy, dedicato alla valorizzazione del contributo delle nuove generazioni, stimulantando così un ambiente di lavoro più innovativo e dinamico. In sintesi, attraverso il Bilancio di Sostenibilità, Magnetti Building rinnova il suo impegno a lungo termine per la sostenibilità ambientale e sociale, contribuendo in maniera significativa allo sviluppo di un’economia più verde e sostenibile.

Estate Gardesana Compromessa da Dissesto Idrogeologico

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Negli ultimi anni, l’area del Lago di Garda è stata colpita da una serie di smottamenti causati dall’incuria e dal maltempo. La situazione si è ulteriormente aggravata in corrispondenza della stagione estiva, caratterizzata da una forte variabilità meteorologica. L’organizzazione ambientalista Legambiente ha sottolineato che finora solo il caso ha evitato conseguenze peggiori e ha enfatizzato l’urgenza di investire sia nella sicurezza del territorio che in una pianificazione più sostenibile. Dal report di Legambiente emerge un dato preoccupante: si è verificato almeno un episodio franoso al mese a partire da agosto 2023. Questo fenomeno è particolarmente evidente lungo la costa che va da Tremosine a Riva del Garda, area classificata ad alto rischio idrogeologico. Purtroppo, nonostante la pericolosità del territorio, non sono mancate nuove urbanizzazioni in zone già a rischio, come Campione. Anche altre località, come Salò, sono state colpite da frane, evidenziando una diffusa instabilità del terreno. Secondo Legambiente, siamo ormai di fronte a un dissesto idrogeologico generalizzato, peggiorato dalle recenti piogge intense. Il problema coinvolge anche la Gardesana, una strada di vitale importanza per la regione, che risulta sempre più congestionata e vulnerabile. In un quadro così delicato, sorgono interrogativi su come e con quali risorse si possa affrontare la situazione. Ulteriori preoccupazioni emergono riguardo alle strutture esistenti per la protezione dalle frane. Molte di queste barriere e sistemi di contenimento sono obsolete e richiedono manutenzioni urgenti. Le attuali normative, sia nella progettazione che nella capacità di carico, risultano superate, lasciando il territorio in una situazione di grande vulnerabilità. È evidente che il territorio del Garda necessita di interventi strutturali profondi e adeguati piani di manutenzione per evitare ulteriori disastri. La gestione del rischio idrogeologico deve diventare una priorità, sostenuta da adeguati investimenti pubblici e privati, per garantire la sicurezza dei residenti e delle infrastrutture.

Temperature in Aumento, Italia: Qualità dell’Aria Peggiora

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Bergamo, Brescia e Milano rappresentano oggi le città italiane più inquinate. Questa constatazione deriva dall’aggiornamento dell’Air Quality Index (AQI), realizzato da Ener2Crowd.com, la più importante piattaforma italiana di investimento e risparmio sostenibile. Utilizzando parametri internazionali, questa piattaforma è riuscita a stilare una classifica delle dieci città italiane con il peggior livello di qualità dell’aria. Nelle grandi metropoli italiane, il principale fattore dell’inquinamento è rappresentato dal traffico veicolare. A questo già grave problema si aggiunge lo stress termico, fenomeno direttamente correlato al cambiamento climatico in atto. Tale situazione contribuisce ad aggravare ulteriormente la qualità dell’aria che respiriamo quotidianamente. Ener2Crowd.com, con il suo aggiornamento dell’Air Quality Index, ha mostrato quanto sia preoccupante l’emergenza ambientale in Italia. Sul podio della classifica troviamo Milano, Bergamo e Brescia. Milano, con un indice AQI di 56, si trova al primo posto. Seguono Bergamo, con un indice di 55, e Brescia, anch’essa con un indice di 56. Un inquinante particolarmente dannoso e prevalente in queste tre città lombarde è il particolato sottile, noto come PM2.5. Le concentrazioni di PM2.5 registrate sono di 12 µg/m³ a Milano, 11,4 µg/m³ a Bergamo e 8 µg/m³ a Brescia. Secondo Giorgio Mottironi, Chief Strategy Officer e co-fondatore di Ener2Crowd e Chief Analyst del GreenVestingForum, la concentrazione di PM2.5 a Milano è attualmente 2,4 volte superiore ai valori guida annuali stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per la qualità dell’aria. Una situazione preoccupante, che mostra come anche Bergamo non sia molto distante dai livelli di inquinamento milanesi. Il resto della classifica continua con Padova al quarto posto con un indice di 51, seguita da Venezia (indice 50), Bolzano (indice 48), Ravenna (indice 46), Firenze (indice 45), Pavia (indice 42) e a chiudere Roma con un indice di 39. Secondo Niccolò Sovico, CEO e co-fondatore di Ener2Crowd, la situazione è destinata a peggiorare nei mesi estivi, in particolare a luglio, quando l’aumento delle temperature contribuirà a un ulteriore peggioramento della qualità dell’aria. Questo peggioramento è imputabile a variazioni meteorologiche che favoriscono la formazione e l’accumulo di inquinanti atmosferici. In conclusione, le città italiane affrontano una sfida significativa in termini di qualità dell’aria. L’inquinamento atmosferico, aggravato dal cambiamento climatico e dallo stress termico, rappresenta una minaccia concreta per la salute pubblica e l’ambiente. Riconoscere e affrontare questi problemi è cruciale per garantire un futuro più salubre e sostenibile per tutti.

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