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LA STARTUP MILANESE REAIR E ACROBATICA INSIEME PER MIGLIORARE LA QUALITÀ DELL’ARIA DELLE CITTÀ ITALIANE

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L’obiettivo dell’accordo è quello di trasformare le facciate e gli spazi interni degli immobili delle città italiane in attori protagonisti di una rivoluzione sostenibile in grado di promuovere e migliorare il benessere delle persone e la salubrità degli ambienti. REair con i suoi prodotti basati sulla fotocatalisi ha trattato, tra Europa e USA, oltre 600mila mq di superfici outdoor e indoor con una riduzione media delle emissioni di ossido di azoto (NOx) pari a 120mila kg/anno, una cifra equivalente a 288mila nuovi alberi piantati. “Grazie alla partnership con Acrobatica puntiamo a diffondere una rinnovata visione urbanistica ed ambientale, sensibilizzando i cittadini circa l’importanza di adottare soluzioni sostenibili negli interventi di manutenzione degli immobili” afferma Raffaella Moro, CEO di REair.

Una rivoluzione green pronta a trasformare il patrimonio immobiliare delle principali città italiane in un potente veicolo per la riduzione dei principali inquinanti (ossidi di azoto e polveri PM organiche) che impattano sulla qualità dell’aria e un generale miglioramento della salubrità degli ambienti e della qualità di vita dei cittadini. È questo uno dei principali obiettivi della partnership strategica siglata da REair, company di ricercasviluppo e produzione attiva nel campo delle eco-tecnologie con Acrobatica, azienda leader in Italia e in Europa nel settore dell’edilizia operativa in “doppia fune di sicurezza” che propone una rinnovata visione urbanistica, architettonica e ambientale nella quale le facciate di palazzi, monumenti e abitazioni e gli spazi interni si trasformano in “foreste invisibili”, diventando parte attiva nel promuovere il benessere e la salute delle persone e trasformando le città, dal centro alle periferie, in ecosistemi viventi e sostenibili. Una mission che, dal 2019, vede impegnata REair mediante l’impiego di rivestimenti ecologici, trasparenti, facili da applicare su qualsiasi tipo di superficie, sicuri e la cui efficacia nell’abbattimento degli inquinanti e della degradazione dei microorganismi negli ambienti interni è certificata da test eseguiti da laboratori internazionali accreditati secondo le norme UNI EN ed ISO. La sostenibilità dei prodotti REair si traduce anche in vantaggi economici, permettendo un miglioramento delle prestazioni e una riduzione del 50% dei costi di pulizia e manutenzione. L’azienda milanese con i suoi prodotti basati su tecnologie fotocatalitiche, ha trattato, tra Europa e USA, oltre 600mila mq di superfici outdoor e indoor con una riduzione, media, delle emissioni di ossido di azoto (NOx) pari a 120mila kg, l’equivalente di piantare in città 288mila alberi.

La partnership siglata con Acrobatica interessa l’intera gamma di prodotti REair sia per l’outdoor sia per l’indoor e riguarda l’intero territorio italiano, con la possibilità di poter estendere in futuro l’accordo anche ad alcune tra le principali metropoli del lusso (Parigi, Dubai e Montecarlo) dove opera Acrobatica. “È un grande orgoglio per REair poter annunciare la sigla di questa importante partnership strategica con Acrobatica grazie alla quale puntiamo a diffondere i nostri prodotti e applicazioni tecnologiche – dichiara Raffaella Moro, CEO di REair – In questo modo, grazie alla capillarità di Acrobatica, desideriamo offrire un contributo concreto alla vivibilità della città e alla valorizzazione estetica sia degli uffici storici sia alla migliore architettura contemporanea che spinga le metropoli ad utilizzare delle soluzioni ecologiche in grado di ridurre l’impatto degli inquinanti negli interventi di manutenzione delle facciate degli edifici. Sensibilizzando nel contempo, in armonia con le varie realtà istituzionali pubbliche e private, anche i cittadini sulla potenzialità delle nuove tecnologie in grado di produrre un reale e rapido cambiamento e migliorare la qualità della vita anche nelle periferie. REair infatti ha una visione ESG dell’intero sistema urbano e con un approccio democratico che giovi all’intera città nelle sue varie realtà residenziali. La sostenibilità infatti – conclude Raffaella Moro – deve essere anche democratica, altrimenti non può essere sostenibile”.

“Siamo particolarmente felici di questa partnership con REair – ha commentato Anna Marras, CEO di EdiliziAcrobatica S.p.A – perché ci consente di rinforzare ancor più il nostro impegno sul fronte della sostenibilità. Un impegno che portiamo avanti da quando siamo nati 30 anni fa e che è legato al nostro know-how che si basa sull’uso delle funi e ci consente di realizzare lavori di ristrutturazione con rapidità e in piena sicurezza. Siamo certi che assieme a REair e ai suoi innovativi prodotti riusciremo a creare sempre più valore per l’ambiente e le persone”.

Il ciclo dei rifiuti

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Perché un modello di sviluppo possa essere considerato sostenibile, è importante seguire i principi dell’economia circolare. Questo approccio prevede il considerare l’intero ciclo di vita di un prodotto, dalla sua creazione alla sua fine, e rendere il rifiuto parte di un nuovo ciclo produttivo, anziché un semplice scarto. In Europa, sono stati sviluppati piani d’azione per promuovere l’economia circolare, che devono essere adottati da tutti gli Stati Membri. In Italia, la gestione dei rifiuti è regolata dal Codice dell’Ambiente, che recepisce direttive europee volte a proteggere l’ambiente e la salute umana, riducendo la produzione di rifiuti e migliorando l’efficienza nell’uso delle risorse. La parte quarta del Codice disciplina la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati, seguendo le linee guida dell’Unione Europea. È importante notare che in ambito europeo, viene considerato “Rifiuto” qualsiasi sostanza o oggetto di cui il detentore desidera disfarsi. Tuttavia, un rifiuto cessa di essere tale se viene sottoposto a un’operazione di recupero, ad esempio il riciclo. Questo approccio è fondamentale per favorire un’economia circolare e ridurre gli impatti negativi della produzione e gestione dei rifiuti.

LA LOMBARDIA È LA REGIONE ITALIANA PIÙ COINVOLTA NEL MONDO DELLA MOBILITÀ ELETTRICA

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L’elettromobilità sta diventando sempre più importante in Italia, con oltre 19.300 punti di ricarica elettrica presenti in 9.700 stazioni aperte al pubblico. L’80% di queste stazioni si trova in aree pubbliche come strade, mentre il restante 20% è situato all’interno di terreni privati aperti al pubblico, come supermercati o aree commerciali. La Lombardia è la regione più attiva nel settore dell’e-mobility, con oltre 3.300 punti di ricarica attivi, seguita da Piemonte, Emilia-Romagna, Lazio, Veneto, Toscana e Campania. Le città più attente alla mobilità elettrica sono Milano, Roma, Firenze e Napoli. I veicoli elettrici rappresentano lo 0,7% delle nuove immatricolazioni in Italia secondo i dati dell’UNRAE, ma questa percentuale conferma comunque il trend in crescita dell’e-mobility rispetto agli anni precedenti. Ciò lascia presumere che ci sarà un ulteriore progresso nel 2021. Oltre alle colonnine di ricarica, l’interesse verso l’e-mobility è anche favorito dai servizi di mobilità sostenibile basati su veicoli elettrici, come il car sharing elettrico E-VAI presente in Lombardia. Questo servizio si impegna a costruire una rete di trasporti innovativi e sostenibili a livello regionale, utilizzando esclusivamente auto elettriche e ibride con basse emissioni di CO2. Le auto di E-VAI sono particolarmente adatte per muoversi in città, consentendo il libero accesso a Zone a Traffico Limitato, centri storici e parcheggi delimitati da strisce blu e gialle.

Il Piano di sostenibilità di Coop Alleanza 3.0: gli impegni presi

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Martedì 14 maggio, durante il Festival per lo Sviluppo Sostenibile organizzato da Asvis, Coop Alleanza 3.0 presenterà il suo Piano di sostenibilità presso l’auditorium Biagi, Sala Borsa, alle ore 18. L’iniziativa si intitola “Nuovi modelli di consumo e sviluppo sostenibile: un binomio possibile?” e vedrà la partecipazione del Presidente di Coop Alleanza 3.0, Mario Cifiello, della Direttrice Generale del WWF Italia Alessandra Prampolini e del Direttore Scientifico di Asvis Enrico Giovannini. Durante l’evento i relatori discuteranno sui temi centrali dello sviluppo sostenibile, concentrandosi su come le scelte di consumo e i comportamenti quotidiani dei cittadini possano generare valore per le persone, l’ambiente e il territorio. Il Piano di sostenibilità contiene azioni volte a ridurre l’impatto ambientale, iniziative a favore dei lavoratori e delle lavoratrici, nonché dei soci della cooperativa, con negozi più accoglienti e luoghi di lavoro più sicuri. Si prevede inoltre lo sviluppo delle economie locali, la valorizzazione dei prodotti e del territorio e un maggior ascolto delle esigenze dei più di 2 milioni di soci che costituiscono la cooperativa. Coop Alleanza 3.0 si impegna a contribuire al raggiungimento di 14 degli 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu, già monitorando le proprie azioni sociali e ambientali attraverso il Bilancio di Sostenibilità annuale. Con questo Piano, la cooperativa intende tracciare una strategia da seguire nei prossimi anni per affrontare la sfida della sostenibilità in modo responsabile, prendendo cura delle persone, dell’ambiente, della società e delle generazioni future. La sostenibilità rappresenta quindi il cuore della missione e delle azioni di Coop Alleanza 3.0.

Global Compact Network Italia: promuovere la sostenibilità nelle PMI

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Le piccole e medie imprese italiane stanno facendo sforzi minori rispetto alle grandi imprese per adottare pratiche di sostenibilità e responsabilità sociale. Recentemente, il Network italiano del Global Compact delle Nazioni Unite ha avviato un percorso chiamato ‘La sostenibilità per le piccole e medie imprese: sfide, strumenti e opportunità’ per aiutare queste imprese a potenziare le competenze in sostenibilità aziendale. Questo è particolarmente importante considerando che le PMI in Italia rappresentano una parte significativa del tessuto imprenditoriale, generando un’importante percentuale del fatturato del Paese. I dati dell’ISTAT mostrano che solo il 46,7% delle piccole imprese italiane si impegna attivamente in pratiche sostenibili, mentre le grandi imprese risultano molto più attive, con il 90,9% di loro che adotta azioni di sostenibilità. Anche la ricerca condotta da Ipsos e UNGCN Italia conferma che le imprese più grandi tendono ad essere più coinvolte nella lotta al cambiamento climatico. La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) dell’Unione Europea, entrata in vigore di recente, renderà obbligatoria la rendicontazione sulla sostenibilità per le PMI quotate a partire dal 2027, evidenziando ulteriormente l’importanza di coinvolgere le PMI in queste pratiche. Inoltre, le piccole e medie imprese dovranno affrontare l’implementazione della Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD), che è stata approvata dal Parlamento europeo. Questa direttiva avrà l’obiettivo di garantire che le imprese, comprese le PMI, adottino una diligente attenzione alla sostenibilità lungo l’intera catena del valore. È chiaro che le PMI italiane dovranno concentrarsi sempre di più sulla sostenibilità e sulla responsabilità sociale per adeguarsi alle normative in evoluzione e rispondere alle esigenze del mercato e della società.

6 MILIONI ALLE PMI LOMBARDE PER CAMBIARE PARCO AUTO. DOMANI APRE IL BANDO, CONTRIBUTI FINO A 30.000 EURO

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Domani, martedì 14 maggio, partirà il bando regionale della Lombardia del valore di 6 milioni di euro per aiutare le micro, piccole e medie imprese ad aggiornare la propria flotta di veicoli. Questo investimento incoraggerà il ritiro di veicoli inquinanti, come quelli a benzina fino ad Euro 2/II o a diesel fino ad Euro 5/V, per poi procedere all’acquisto di veicoli nuovi a emissioni zero o molto basse, anche tramite leasing finanziario. Secondo l’assessore regionale all’Ambiente e Clima, è fondamentale che Regione e imprese lavorino insieme per migliorare la qualità dell’aria e far diventare la Lombardia un modello europeo di sostenibilità. L’obiettivo è quello di puntare sugli investimenti in innovazione per raggiungere la sostenibilità ambientale, anziché basarsi su divieti e restrizioni. Grazie ad un precedente contributo, nel 2023 ben 5.707 famiglie lombarde sono riuscite ad acquistare automobili a basso impatto ambientale sostituendo veicoli inquinanti. Ora si vuole fare lo stesso anche per le imprese, studiando una linea dedicata che tenga conto delle esigenze del sistema economico lombardo, in collaborazione con le associazioni di categoria. Gli investimenti ammissibili includono l’acquisto di veicoli per il trasporto di persone o merci con alimentazione elettrica, a idrogeno o endotermica a basse emissioni. Sarà possibile anche finanziare l’acquisto di e-cargo bike, ovvero biciclette a pedalata assistita per il trasporto merci. Le risorse saranno allocate secondo uno schema che prevede contributi fino a 8.000 euro per veicoli commerciali leggeri con alimentazione elettrica, incentivando così le imprese lombarde a investire in soluzioni di mobilità sostenibile.

Telelavoro: Il Nuovo Paradigma dell’Eco-sostenibilità e del Risparmio Energetico

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L’Impatto Globale del Telelavoro

In un’epoca in cui la sostenibilità è diventata una priorità incontestata per le imprese, il concetto di telelavoro emerge come una soluzione rivoluzionaria, capace non solo di migliorare l’efficienza operativa, ma anche di ridurre in maniera significativa il consumo di energia e le emissioni di carbonio. Secondo uno studio condotto su scala globale, l’adozione del modello di lavoro ibrido ha portato a una riduzione del consumo energetico fino al 20% in molte aziende, grazie alla razionale gestione degli spazi fisici e all’implementazione di politiche di lavoro flessibili. Questo si traduce in bollette più basse per le aziende e in un minor impatto ambientale.

Le statistiche mostrano che circa l’84% delle aziende che hanno abbracciato questa modalità di lavoro ha registrato una decisa diminuzione del proprio impatto ambientale, soprattutto in termini di emissioni di carbonio. Questo successo è stato ottenuto grazie alla riduzione delle dimensioni degli uffici tradizionali e all’adozione di soluzioni innovative come i centri di coworking, che consentono ai dipendenti di lavorare in prossimità delle proprie abitazioni, riducendo così i costi e le emissioni legate agli spostamenti.

Benefici Ambientali ed Economici del Lavoro Ibrido

La flessibilità offerta dal telelavoro non solo si traduce in una maggiore comodità per i dipendenti, ma offre anche importanti vantaggi sia dal punto di vista ambientale che economico per le aziende. Riducendo la necessità di grandi spazi di lavoro, si assiste a una diminuzione dell’energia utilizzata per illuminazione, riscaldamento e condizionamento dell’aria, con conseguente riduzione dei costi operativi e dell’impatto ambientale.

Questo approccio sostenibile non solo contribuisce alla lotta contro il cambiamento climatico, ma offre anche un risparmio energetico ed economico tangibile alle imprese, che possono reinvestire tali risorse in altre aree cruciali dello sviluppo aziendale.

Il Caso Italiano: Tendenze e Prospettive

In Italia, il telelavoro sta vivendo una crescita significativa, accelerata dalla pandemia di COVID-19. Studi recenti mostrano che sempre più aziende stanno adottando questa pratica, riconoscendo i suoi benefici in termini di costi ridotti e maggiore soddisfazione dei dipendenti. Ad esempio, secondo un rapporto di McKinsey & Company, nel 2023 il 58% delle aziende italiane consentiva il lavoro da remoto almeno parzialmente, rispetto al 35% nel 2019. Questo evidenzia un aumento significativo nell’adozione del telelavoro nel contesto italiano, ed un impatto positivo su bollette della luce e consumi.

Tuttavia, non mancano le sfide. Alcuni settori, come la produzione e l’edilizia, presentano maggiore resistenza al lavoro da remoto a causa della natura stessa delle attività svolte. Inoltre, le preoccupazioni riguardanti la mancanza di cultura aziendale e la difficoltà di supervisione dei dipendenti possono frenare l’adozione diffusa del telelavoro in Italia.

Futuro del Lavoro in Italia: Verso un Modello Ibrido

Nonostante le sfide, si prevede che il telelavoro continuerà a crescere in Italia nei prossimi anni, guidato dai benefici per le imprese e i dipendenti, nonché dall’evoluzione della tecnologia. Si prevede che il modello di lavoro ibrido, che combina il lavoro in ufficio e da remoto, diventerà sempre più diffuso, offrendo ai dipendenti maggiore flessibilità e alle aziende maggiori opportunità di risparmio energetico.

Questo trend rappresenta una svolta significativa nel modo in cui concepiamo il lavoro e il suo impatto sull’ambiente. Il telelavoro non è solo una tendenza temporanea, ma una trasformazione fondamentale che promuove la sostenibilità e la resilienza nel mondo del lavoro.

In conclusione, il telelavoro sta rivoluzionando il modo in cui le aziende operano e il modo in cui i dipendenti svolgono le proprie attività lavorative. Questo modello non solo offre numerosi vantaggi in termini di efficienza operativa ed economicità, ma contribuisce anche in modo significativo alla riduzione dell’impatto ambientale. Con una maggiore adozione del telelavoro, sia a livello globale che in Italia, possiamo guardare al futuro con ottimismo, sapendo di aver preso una direzione che porta a un mondo del lavoro più sostenibile e incentrato sul benessere dei dipendenti.

Fonte:  https://www.prontobolletta.it/news/telelavoro-risparmio-energetico-italia/

NASCE «FIDOGREEN», LA NUOVA SOLUZIONE DI FINANZA ALTERNATIVA PER I PROGETTI AZIENDALI «ESG»

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«Per le imprese è possibile ottenere fino a 5 milioni di euro per realizzare progetti green che possono fare la differenza per il Pianeta e per il benessere della collettività» spiegano gli specialisti di Ener2Crowd, la piattaforma ed app per gli investimenti sostenibili tra le primissime in Italia ad essere autorizzate dalla CONSOB.

A supporto delle imprese interviene ancora una volta Ener2Crowdla piattaforma ed app numero 1 in Italia per gli investimenti sostenibili, che offre un servizio focalizzato ed altamente efficiente attraverso il quale le aziende possono ricevere un cospicuo sostegno per le loro iniziative ESG.

«Si chiama “FidoGreen” perché vogliamo sottolineare il profilo di fiducia e collaborazione che permette di instaurare con la finanza alternativa e con gli investitori che hanno a cuore la sostenibilità della nostra economia. In aggiunta abbiamo anche implementato il “tasso variabile”, un’idea innovativa per il crowdfunding di cui abbiamo voluto essere i pionieri» spiega Giorgio Mottironi, CSO e co-fondatore della società benefit Ener2Crowd, Chief Analyst del GreenVestingForum, il forum della finanza alternativa verde, nonché Special Assistant to the Secretary-General for Environmental and Scientific Affairs dell’Organizzazione Mondiale per le Relazioni Internazionali (WOIR).

«Gli imprenditori sono costantemente alla ricerca di capitali e di risorse economiche per finanziare e realizzare i loro obiettivi focalizzati sui parametri ESG (Environmental, Social e Corporate Governance), al fine di diventare attivamente parte di questa rivoluzione verde che coinvolge oggi tutti i settori» sottolinea Niccolò Sovico, CEO e co-fondatore della società benefit specializzata in finanza alternativa.

Con FidoGreen e con il tasso variabile, la piattaforma Ener2Crowd.com vuole rafforzare ulteriormente la sua immagine di movimento finanziario di matrice sociale che costituisce di fatto il più grande fondo di investimento diffuso nella transizione energetica oggi presente in Italia, con più di 13.000 clienti.

«In pratica, FidoGreen è una soluzione che si basa sulla capacità di indebitamento specifica per ciascuna iniziativa e totale per ciascuna impresa, per realizzare iniziative conformi ai criteri ESG, così come definiti chiaramente nella tassonomia dell’Unione Europea, considerando anche le dimensioni aziendali, la durata della relazione con gli investitori, l’esposizione del richiedente e la puntualità nei pagamenti» aggiunge Sergio Pedolazzi, altro socio fondatore di Ener2Crowd e responsabile dello sviluppo del portafoglio di offerta.

La quantità di fondi che la piattaforma può concedere ad un’azienda dipende da una pluralità di fattori, includendo anche la “fedeltà” del richiedente: maggiore è la dimostrazione di affidabilità nel rispettare gli impegni con gli investitori, maggiore è la predisposizione a sostenere l’azienda. Ma grazie a questo approccio è possibile creare una “fidata” dimensione di persone pronte a sostenere le proprie iniziative ESG.

«Partiamo da una prima tranche di finanziamento che può variare da 150 a 500 mila euro, per arrivare ad un massimo di 5 milioni di euro all’anno, come definito per legge» concludono gli specialisti di Ener2Crowd.

I tassi di interesse offerti sono correlati all’andamento dell’Euribor per i tassi variabili e dell’Eurirs per quelli fissi, applicando uno spread che mantiene l’investimento allettante per il crowd senza rappresentare un costo eccessivo per le aziende: attualmente scegliere la strada di FidoGreen è infatti da una parte più competitivo di un finanziamento bancario “corporate” (per le aziende) e dall’altra più competitivo di un fondo di investimento specializzato (per gli investitori).

Confagricoltura Lombardia, Regione: buon lavoro Antonio Boselli

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Governatore e assessore si complimentano con nuovo presidente

“Un caloroso augurio di buon lavoro al nuovo presidente di Confagricoltura Lombardia, Antonio Boselli. La collaborazione con la Regione è concreta e quotidiana per favorire il progresso e lo sviluppo del settore agricolo lombardo e tante sono ancora le sfide che vogliamo affrontare insieme”. Lo dichiarano il presidente di Regione Lombardia e l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, a seguito dell’elezione di Antonio Boselli come nuovo presidente di Confagricoltura Lombardia.

“Un ringraziamento doveroso – prosegue la nota di Regione Lombardia – va al presidente uscente Riccardo Crotti, che ha impostato il suo mandato lavorando a tutto tondo per difendere competitività e redditività delle aziende lombarde in un momento storico mai così complesso e difficile”.

L’innovazione del Gruppo ERG

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Il Gruppo ERG è un importante operatore di energia pulita proveniente da fonti rinnovabili, con una presenza significativa in nove paesi europei. È leader nel settore eolico onshore in Italia e tra i primi dieci in Europa, oltre ad essere attivo nella produzione di energia solare e nel settore del battery storage. Negli ultimi anni, il Gruppo ha portato avanti una trasformazione aziendale di successo passando da un modello di business basato sui combustibili fossili a un modello basato esclusivamente su energie rinnovabili, come il vento e il sole. Fondata a Genova nel 1938 dalla famiglia Garrone, ERG conta attualmente 636 dipendenti e ha chiuso il 2023 con un Margine Operativo Lordo di 520 milioni, in costante crescita negli ultimi anni. La gestione dell’innovazione all’interno di ERG avviene attraverso un modello distribuito tra le varie aree di business, supportato dalla Funzione “Innovation Projects”. Questa funzione specifica si occupa di individuare e coordinare le opportunità di innovazione tecnologica in linea con le strategie aziendali, esplorando ambiti come sistemi innovativi di stoccaggio energetico, idrogeno verde, digitalizzazione, circolarità degli asset e altre tecnologie innovative per la produzione di energia. ERG si impegna quindi a rimanere all’avanguardia nel settore energetico, adottando soluzioni innovative e sostenibili. La digitalizzazione gioca un ruolo fondamentale all’interno di ERG, poiché consente di efficientare i processi e garantire la circolarità degli asset wind&solar. Questo focus sulla digitalizzazione permette al Gruppo di ottimizzare le proprie attività e di rispondere in modo più efficace alle sfide del mercato energetico in continua evoluzione. Inoltre, ERG si impegna nell’open innovation, collaborando con partner esterni per stimolare la creazione di nuove soluzioni e tecnologie nel settore energetico, mantenendo sempre uno sguardo aperto alle opportunità di innovazione provenienti da fonti esterne.

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