Con l’adesione al Protocollo lombardo per lo Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia, Confindustria Lombardia si impegna a promuovere iniziative in linea con i nuovi standard sostenibili. Il progetto di comunicazione ‘Confindustria Lombardia per l’Agenda ONU 2030 – Sviluppo Sostenibile’ nasce da questa volontà, con due chiari obiettivi: comunicare l’industria lombarda che già rispetta gli obiettivi indicati dalle Nazioni Unite sulla sostenibilità e sensibilizzare le imprese e le persone ad adottare pratiche sostenibili per soddisfare i bisogni attuali senza compromettere il futuro. Lo sviluppo sostenibile richiede la combinazione di tre fattori: la crescita economica, l’inclusione sociale e la tutela dell’ambiente. Questa sfida rappresenta un compito affascinante per l’industria, che deve assumere il ruolo di leadership insieme alle istituzioni pubbliche per affrontare questa fase di cambiamento culturale, di approccio e tecnologico. L’Europa, l’Italia e la Lombardia devono aumentare la sfida della sostenibilità in base alle rispettive competenze e ambiti, cercando di coniugare competitività con il benessere dei territori e delle persone. Questi criteri, radicati nelle imprese da decenni, potrebbero diventare standard competitivi in futuro, aprendo nuove opportunità di accesso ai mercati, partecipazione a bandi e appartenenza a filiere specifiche. Confindustria Lombardia rappresenta 13mila aziende e 700mila dipendenti, una massa critica che può e deve essere parte attiva del cambiamento verso un’economia più sostenibile e responsabile.
Cassa Depositi e Prestiti: “Così promuoviamo economia sostenibile e digitale in Italia”
Cassa Depositi e Prestiti catalizza il risparmio degli italiani per stimolare la crescita economica nazionale, promuovendo innovazione e sostenibilità. Attraverso investimenti strategici in digitalizzazione e tecnologia, con l’apporto del PNRR e in linea con gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030, CDP mira a rendere l’Italia più competitiva e resiliente.
Attraverso una visione strategica e le collaborazioni con vari attori del sistema italiano, CDP si pone come catalizzatore di crescita sostenibile, competitività e resilienza economica.
Approfondiamo allora le aree di intervento, le sfide affrontate e le opportunità colte da CDP per guidare l’Italia verso gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
CDP, insomma, rappresenta un soggetto attivo ad ampio raggio sul mercato dei capitali con oltre 30 partecipazioni strategiche[1], più di 1.000 aziende tra PMI e start-up presenti nei portafogli del Fondo Italiano di Investimento e di CDP Venture Capital – Fondo Nazionale Innovazione e più di 30mila clienti, tra imprese private ed enti pubblici, senza trascurare le decine di migliaia di PMI sostenute da Simest nel percorso di internazionalizzazione.
Digitale e sostenibilità: i dieci campi d’intervento del Piano Strategico 2022-24
Per rispondere alla propria missione, Cassa ha individuato nel Piano Strategico 2022-24, dieci campi di intervento per generare maggiore impatto economico e sociale (cfr. Fig. 2), allineate agli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile (SDGs) e alle missioni del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza (PNRR)[2].
Il design e l’eleganza di Milano si uniscono alla mission di diventare un faro globale della sostenibilità
Il design e l’eleganza che contraddistinguono Milano si fondono in modo armonioso con la sua ambiziosa missione di diventare un punto di riferimento mondiale per la sostenibilità. La città non solo si impegna a preservare la sua ricca storia e cultura, ma guarda avanti con una visione consapevole e attenta al benessere del pianeta. Questa combinazione unica di stile e impegno ambientale si riflette nelle iniziative innovative che promuovono la sostenibilità urbana e favoriscono l’adozione di energie rinnovabili. Milano si distingue come un laboratorio vivente di soluzioni sostenibili, dimostrando che la bellezza estetica può essere perfettamente integrata con pratiche eco-friendly per creare una metropoli all’avanguardia e rispettosa dell’ambiente.
Transizione green e digitalizzazione: riflessi sull’occupazione e sul fenomeno delle aggregazioni
L’AccadeMIa della Fondazione Consulenti del Lavoro di Milano, in collaborazione con l’Ordine dei Consulenti e l’ANCL di Milano, ha organizzato il quarto appuntamento sul tema “Transizione green e digitalizzazione: riflessi sull’occupazione e sul fenomeno delle aggregazioni”.
Sono diversi e differenti tra di loro i soggetti coinvolti, tutti portatori di interessi sia del tessuto produttivo italiano che dei lavoratori.
Ne parleremo con:
- Marco Accornero, Segretario Generale Unione Artigiani Milano
- Alberto Bramanti, Professore associato di Economia Applicata, Università Bocconi
- Salvatore Morana, Vicepresidente Assintel – Confcommercio
- Stefano Passerini, Direttore Settore Lavoro, Welfare e Capitale Umano, Assolombarda Milano Monza e Brianza
- Nicola Spadafora, Presidente Confapi Milano
- Enrico Vannicola, Presidente Confprofessioni Lombardia e Consulente del lavoro
Moderatore: Riccardo Bellocchio, Responsabile Centro Ricerche di Fondazione CDL Milano
L’incontro si terrà il giorno 7 maggio 2024, dalle ore 17 alle ore 19 presso InPlace Garden, via Pisoni 2 a Milano.
Vi aspettiamo numerosi!
Sarà possibile partecipare in presenza oppure collegandosi alla diretta Zoom.
Ciclismo
Il ciclismo è un’attività fisica che non solo favorisce il benessere individuale, ma contribuisce anche alla riduzione dell’inquinamento atmosferico, poiché le biciclette non emettono gas nocivi. Ci sono due principali tipi di ciclismo: la mountain bike, ideale per chi ama sfide più avventurose e desidera esplorare terreni selvaggi, e il ciclismo su strada, perfetto per coloro che desiderano ammirare panorami rilassanti e fare passeggiate in famiglia. In Italia, esistono numerose piste ciclabili adatte a tutte le età e livelli di forma fisica. Un esempio significativo è la Ciclovia del Mincio, un percorso lungo 45 km che offre la possibilità di trascorrere una vacanza all’insegna dell’ecosostenibilità e della tranquillità. Tuttavia, il nostro Paese offre una vasta scelta di percorsi ciclabili, ciascuno con le proprie caratteristiche uniche e adatti a diversi tipi di ciclisti. La pratica del ciclismo può quindi essere un modo divertente e salutare per esplorare il territorio, godere della natura e passare del tempo di qualità con la propria famiglia. Inoltre, pedalare è un’attività a emissioni zero che contribuisce a preservare l’ambiente. Pertanto, approfittare delle numerose opportunità offerte dal ciclismo in Italia può rappresentare un’esperienza gratificante e benefica per tutti gli amanti delle due ruote.
La strategia dell’UE per costruire un sistema alimentare sostenibile
Il sistema alimentare, dall’inizio della produzione fino al consumo e agli sprechi, ha un impatto significativo sull’ambiente, sulla salute pubblica e sulla sicurezza alimentare. La Commissione europea ha presentato la strategia ‘dal produttore al consumatore’ il 20 maggio 2020 con l’obiettivo di creare un sistema alimentare sostenibile per proteggere la sicurezza alimentare e preservare sia i cittadini europei che l’ambiente. La strategia prevede una serie di proposte normative in diversi settori, come la revisione della legislazione sui pesticidi, nuove norme per il benessere animale, piani per ridurre gli sprechi alimentari e contrastare le frodi legate all’etichettatura alimentare, un’iniziativa per la cattura del carbonio nel suolo agricolo e la riforma del sistema agricolo dell’UE. Queste proposte verranno negoziate e approvate sia dal Consiglio che dal Parlamento europeo. Gli obiettivi principali della strategia per il 2030 includono la riduzione del 50% dell’uso e del rischio dei pesticidi chimici, una diminuzione del 20% nell’uso dei fertilizzanti, una diminuzione del 50% nelle vendite di antimicrobici per animali da allevamento e acquacoltura e l’assegnazione di almeno il 25% della superficie agricola all’agricoltura biologica. Questi obiettivi mirano a promuovere pratiche alimentari più sostenibili e a ridurre l’impatto negativo del sistema alimentare sull’ambiente e sulla salute pubblica.
Ecodesign
Quella passata è stata una settimana cruciale per le istituzioni europee e per il loro sforzo di orientare il sistema produttivo verso soluzioni e processi produttivi più sostenibili.
Tra il 23 e il 24 aprile, infatti, il Parlamento europeo ha licenziato tre nuove normative particolarmente importanti per la transizione verso un’economia circolare.
L’Europarlamento ha così dato il via libera definitivo a:
- il nuovo regolamento ecodesign (in inglese Espr- Ecodesign for sustainable products regulation), pensato per favorire la progettazione ecocompatibile dei prodotti messi in commercio;
- la nuova direttiva che definisce regole comuni per favorire la riparazione dei beni, invece della loro dismissione. È una misura che introduce il cosiddetto “diritto alla riparazione” per i consumatori;
- il nuovo regolamento sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio.
Affinché entrino in vigore negli Stati membri manca solo l’approvazione del Consiglio dell’Ue. Un’approvazione che, visto il precedente della Nature Restoration Law, non può essere data per scontata per tutti e tre i provvedimenti. Al netto di ciò, possiamo considerare le nuove norme varate dal Parlamento europeo a un passo dall’essere definitive. Proviamo quindi a riassumerne i contenuti principali. Rimandando per approfondire ad altri nostri articoli nei quali le abbiamo trattate singolarmente e nel dettaglio.
ECOPROGETTAZIONE E PASSAPORTO DIGITALE
Le nuove regole sull’ecodesign interesseranno un’ampia gamma di prodotti tra cui quelli tessili e quelli elettronici. Al netto di deroghe che riguardano le piccole e medie imprese, possiamo individuare tre rilevanti novità del regolamento ecodesign:
- nuove regole di progettazione ecocompatibile che vadano della direzione di favorire la longevità, la riparabilità, l’aggiornabilità e, infine, la riciclabilità, nonché contrastare le pratiche di obsolescenza programmata;
- divieto di distruzione dei beni invenduti come vestiti, accessori di abbigliamento e calzature e obbligo di trovare soluzioni alternative come rivendita, donazione o riciclo;
- introduzione di un passaporto digitale per i prodotti, con informazioni su materiali, produzione e modalità di smaltimento.
RIPARAZIONI PIÙ FACILI E MAGGIORE TRASPARENZA PER I CONSUMATORI
Si avvicina il momento in cui i consumatori europei potranno più facilmente riparare un bene rotto o danneggiato, invece di acquistarne uno nuovo. Con beneficio per il portafoglio e per l’ambiente. Il testo approvato dal Parlamento Ue sul nuovo diritto alla riparazione, prevede, tra le altre novità, alcuni obblighi per i produttori:
- le aziende produttrici dovranno informare gli utenti e garantire la riparazione di una serie di beni come lavatrici, aspirapolvere e cellulari, a prezzi ragionevoli. Il consumatore che opta per la riparazione, invece della sostituzione, avrà inoltre diritto a un anno supplementare di garanzia;
- i pezzi di ricambio dovranno essere venduti a consumatori e riparatori a prezzi ragionevoli. Vietate clausole legali o vincoli tecnici (hardware e software) che impediscano l’utilizzo di ricambi di seconda mano o stampati in 3D.
REGOLAMENTO IMBALLAGGI: UN PUNTO DI EQUILIBRO TRA RICICLO E RIUSO
È stato infine approvato, mercoledì 24 aprile, il nuovo regolamento sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio. Si tratta di un testo frutto di una negoziazione per tenere conto degli interessi dei vari Stati membri. Sia quelli che puntano sul sistema del deposito cauzionale, sia quelli, come l’Italia, che hanno sviluppato una consolidata filiera del riciclo.
Tra le principali novità:
- riduzione dei rifiuti prodotti dagli imballaggi rispetto ai livelli del 2018: -5% entro il 2030, -10% per il 2035, -15% entro il 2040;
- divieto di alcuni imballaggi monouso in plastica: buste in plastica di peso inferiore ai 15 micron; contenitori monouso per frutta e verdura fresca (con deroghe); imballaggi per porzioni individuali (come i condimenti) e quelli per cibi e bevande riempiti e consumati in bar e ristoranti; mini confezioni per i prodotti dell’igiene;
- vengono stabiliti dei livelli minimi di contenuto di materiale riciclato negli imballaggi;
- vengono introdotti target obbligatori di riutilizzo di alcuni contenitori così come il sistema del “vuoto a rendere”. Sono esentati i Paesi che dimostrano di raggiungere elevati tassi di riciclo e raccolta differenziata.