Home Blog Page 47

Come gli edifici milanesi stanno diventando più sostenibili

0

A Milano, la progettazione di nuovi edifici è diventata sempre più orientata alla sostenibilità ambientale. Infatti, sul tetto di molti nuovi edifici sono state predisposte terrazze verdi, abbellite da una ricca vegetazione, utili per ridurre la temperatura atmosferica, oltre ad accogliere pannelli fotovoltaici.

Sia le iniziative private che quelle pubbliche, come la creazione di parchi e la piantagione di nuovi alberi, insieme alla sensibilizzazione dei cittadini, stanno contribuendo a rendere Milano una città più sostenibile.

Milano è sempre stata all’avanguardia nei cambiamenti e, ora che anche la sostenibilità ambientale è diventata una priorità, la città si sta adattando al nuovo mondo. Tra i molti progetti eco-sostenibili, quattro spiccano in particolare: il Bosco Verticale, la Biblioteca degli Alberi, UpTown e BabyLife. Grazie all’architettura innovativa e sostenibile di questi edifici, Milano sta cercando di ridurre sempre più l’impatto sull’ambiente e riqualificare i quartieri.

Made in Italy Circolare e Sostenibile presenta i due nuovi bandi a cascata del valore complessivo di 18 milioni euro

0

MICS – Made in Italy Circolare e Sostenibile – (https://www.mics.tech/), Partenariato Esteso finanziato dal MUR (Ministero dell’Università e della Ricerca) apre ufficialmente i due nuovi bandi a cascata destinati rispettivamente a Organismi di Ricerca e Imprese.

I due bandi dal valore complessivo di 18 milioni di euro e destinati rispettivamente a organismi di ricerca, università pubbliche e private e alle micro, piccole, medie e grandi imprese italiane, sono stati illustrati alla presenza di Fabrizio Cobis, Dirigente Ministero dell’Università e della Ricerca, durante l’evento “Il futuro è il nostro partner”(LINK) organizzato da MICS a Palazzo Brancaccio (Roma) il 23 e 24 gennaio.

MICS fa parte del fa parte dei progetti relativi alla Missione 4 “Istruzione e Ricerca” del PNRR e, con un totale di 125 milioni di euro ricevuti (114 milioni da fondi PNRR e 11 milioni da privati), ammontare di fondi più alto mai erogato per progetti di ricerca di base in ambito economia circolare e sostenibile, ha l’obiettivo, attraverso la pubblicazione di bandi a cascata, di rendere il Made in Italy circolare, autosufficiente, auto-rigenerativo, affidabile, sicuro e sostenibile dalla progettazione alla produzione. Di questi, il 40% dei fondi pubblici è destinato al Mezzogiorno, territorio soggetto a un recente e importante sviluppo tecnologico e industriale.

I nuovi bandi:

Il primo bando a cascata, dal valore di 3 milioni di euro, sarà interamente dedicato agli organismi di ricerca e università pubbliche e private. I progetti, dal valore minimo di 150 mila euro e massimo di 500 mila euro, saranno finanziati interamente e copriranno tutte le spese relative al personale già esistente, alle assunzioni, ai costi di consulenza esterne e all’acquisto di attrezzature, parte integrante del progetto di ricerca. Il bando avrà durata di circa un mese e, dopo l’invio delle domande di adesione, una commissione di valutazione composta dai rappresentanti delle 8 aree tematiche (Spoke), valuterà l’inserimento delle proposte attraverso una griglia di valutazione che terrà conto delle seguenti premialità: coinvolgimento di donne nel personale che condurrà la ricerca, impatto atteso della ricerca sulla sostenibilità sociale e proposta che sarà svolta nel Mezzogiorno e/o Isole. I partecipanti avranno 18 mesi di tempo per poter presentare i risultati del progetto.

Dopo la fase di verifica dei parametri, il Politecnico di Milano, che è soggetto capofila del Partenariato, comunicherà la vincita o meno del bando e, da quel momento, inizia la fase di ricerca che deve essere rendicontata entro la fine del 2025, pena la perdita dei finanziamenti.

Il secondo bando a cascata dal valore complessivo di 15 milioni di euro prevede come beneficiari le micro, piccole, medie e grandi imprese. Possono partecipare al bando singolarmente oppure creando un’associazione temporanea con organismi di ricerca (dove il massimo budget per questi ultimi all’interno del progetto presentato è il 20%). I progetti di ricerca presentati devono avere un valore a partire da 150 mila euro fino a 1 milione di euro per ogni singolo progetto di ricerca in ambito industriale e le spese relative al personale esistente, alle nuove assunzioni e alle attrezzature verranno coperte per un massimo pari al 70% in proporzione alle dimensioni delle aziende. Le imprese avranno 12 mesi di tempo per poter completare il progetto.

Nei progetti, oltre a rispettare le linee relative ai settori del partenariato (Moda, Arredamento e Automazione), verranno premiate l’originalità e la trasferibilità dei risultati verso altri settori industriali, la rilevanza del settore e del mercato target della proposta progettuale e l’impatto che i risultati del progetto potrebbero avere concretamente sui temi di circolarità e sostenibilità ambientale e sociale.

Al termine dei due bandi a cascata, se i risultati saranno positivi, ci sarà la possibilità di ulteriori integrazioni con altre risorse.

Entrambi i bandi a cascata sono stati resi pubblici ufficialmente il 23 gennaio durante l’evento “Il Futuro è il nostro partner”.

“I risultati ottenuti quest’anno da MICS seguono principalmente quattro direzioni trasversali nei settori di Abbigliamento, Arredamento e Automazione-Meccanica: la ricerca sui nuovi materiali dal recupero degli scarti della lavorazione delle pelli, agli smart material per i tessuti sportivi, lo sviluppo di soluzioni e piattaforme per aiutare le imprese di settori diversi a fare cross-fertilization, la trasformazione del modello di business verso un Made in Italy di servizi per vendere, oltre ai prodotti, anche le funzioni d’uso e know-how e, infine, le nuove forme di collaborazione che possano abilitare la fabbrica del futuro, per esempio fra produttori di macchinari standard e non.” – commenta Marco Taisch, Presidente di MICS – “L’investimento in MICS è duplice: da un lato vengono inventati materiali e processi che le nostre imprese potranno utilizzare in futuro, dall’altro si formano persone con competenze necessarie per progredire tecnologicamente. Abbiamo infatti creato un gruppo di stakeholder con circa 250 soggetti tra imprese, associazioni di categoria, federazioni e cluster con i quali abbiamo creato una rete di comunicazione attiva e costante con la quale condividere i nostri risultati. L’utente finale è il tessuto industriale italiano.”

I partner coinvolti ad oggi:

Tra i partner pubblici coinvolti spiccano: Consiglio Nazionale delle Ricerche, Politecnico di Bari, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Bergamo, Università degli Studi di Bologna, Università degli Studi di Brescia, Università degli studi di Federico II di Napoli, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Palermo e Università di Roma La Sapienza.

Tra i partner industriali: Aeffe, Brembo, Camozzi Group, Cavanna, Italtel, Itema, Leonardo, Natuzzi, Prima Additive, SACMI, SCM Group, Stazione Sperimentale dell’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti, Thales Alenia Space.

L’evento “Il futuro è il nostro partner”

Il 23 e 24 gennaio MICS ha organizzato l’evento “Il futuro è il nostro partner” durante il quale, alla presenza di ricercatori, esperti, aziende e istituzioni, sono stati presentati i risultati raggiunti a un anno dalla nascita di MICS e i prossimi bandi aperti ai progetti di ricerca di università, centri di ricerca e imprese esterni al partenariato.

L’evento che ha coinvolto il mondo industriale, le istituzioni, gli esperti e i ricercatori per discutere di come il Made in Italy possa diventare più sostenibile e circolare, oltre a essere stato un momento di confronto sul futuro di Abbigliamento, Arredamento e Automazione-Meccanica, i tre settori di eccellenza industriale italiani, è stato anche l’occasione per incontrare i professionisti e i ricercatori che guidano l’avanzamento tecnologico e innovativo del nostro Paese. Durante le due giornate nelle tavole rotonde sono anche stati discussi i progetti e le tematiche su cui si concentra il lavoro di MICS. In base alla tematica scelta, i partner di MICS possono collaborare seguendo un percorso comune poiché gli Spoke sono trasversali alle diverse industrie.

fonte www.gazzettadellalombardia.com

Life Gate : 9° Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile

0

Il 9° Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile di Life Gate porta alla luce quattro parole in particolare: diversità, inclusione, accoglienza, rispetto. Sono parole tutt’altro che astratte, parole che sempre più orientano le scelte di individui e imprese. Perché sostenibilità vuol dire anche questo: vuol dire mettere al centro le persone.

A un primo sguardo, la sfera della società può apparire lontanissima dalle altre due che compongono l’acronimo Esg, cioè ambiente (environment) e governance. In realtà, sono le persone a pagare il prezzo degli sconvolgimenti del clima. Lo vediamo negli stati insulari del Pacifico che rischiano di scomparire dalle cartine geografiche, così come nelle nostre città, ingiallite dalla siccità o colte di sorpresa dai nubifragi. L’aspetto sociale si integra estremamente anche con l’economia, perché le aziende non possono più limitarsi a immettere prodotti e servizi sul mercato: devono anche dimostrare di farlo in modo responsabile nei confronti delle persone che fanno parte della loro stessa organizzazione, della filiera, della comunità in cui si insediano.

Dopo decenni in cui questi e altri temi sono rimasti sotto traccia, finalmente la consapevolezza sta cambiando. Gli italiani sono attenti, si informano e ne discutono sul posto di lavoro, in famiglia, in università.

Maggiori informazioni sono disponibili al seguente link.

Rifiuti, a Chiuduno un impianto giardino. Maione: Lombardia modello

0

“I numeri dicono che la Lombardia è avanguardia mondiale nella gestione dei rifiuti e in ambito di economia circolare. Il territorio bergamasco è tra i più virtuosi e con investimenti di questo tipo non possiamo che essere fiduciosi su un continuo miglioramento. Qui siamo già oltre l’eccellenza”. Lo ha detto l’assessore regionale lombardo all’Ambiente e Clima, Giorgio Maione, che a Chiuduno (BG) ha visitato il nuovo ‘impianto giardino’ della Servizi Comunali spa.

Si tratta di un avveniristico impianto di stoccaggio rifiuti, unico al mondo nella sua capacità di coniugare la presenza del rifiuto a un bioparco ‘sentinella’. I lavori di predisposizione dell’area sono iniziati alcune settimane fa.

Un bioparco dentro l’impianto

La natura farà da contorno all’impianto e svolgerà una funzione di sentinella sull’impatto dell’impianto stesso. Ci riuscirà attraverso la realizzazione di un bioparco popolato da fauna ittica, piantagioni di olivo, vite, frutta, ortaggi, animali da cortile. Servizi Comunali spa ha strutturato collaborazioni con gli atenei di Bergamo e Brescia, affinché proprio le università possano contribuire sia in termini di verifica che in termini di evoluzione, ricerca e sviluppo del progetto. Il nuovo impianto tratterà tre tipologie di rifiuti: ingombranti, plastica, carta e cartone. Nell’impianto convergeranno circa 100.000 tonnellate di rifiuti ogni anno e lavoreranno dalle 20 alle 30 persone.

Raccolta differenziata sopra la media Ue

“I livelli di raccolta differenziata dei rifiuti e di economia circolare della Lombardia – ha sottolineato l’assessore Maione – sono al di sopra della media europea. In Lombardia la raccolta differenziata è al 73.2%, in provincia di Bergamo ormai sfioriamo l’80%. La percentuale relativa al recupero complessivo di materia e di energia Bergamo è dell’83%, in linea con la media regionale dell’85%”.

“I valori sono altissimi – ha aggiunto – e il merito è di tutti gli attori della filiera: in primo luogo dei cittadini che hanno assunto nella quotidianità comportamenti virtuoso e poi degli investimenti fatti dalla Regione, dai Comuni e dalle imprese. Essere un modello internazionale di economia circolare non è sufficiente: continuiamo a investire in impianti, nuove tecnologie e campagne di sensibilizzazione e a considerare l’educazione ambientale, basata su dati scientifici e non su slogan, come il motore immobile della Lombardia del futuro”.

Visione e rispetto del territorio

Presente al sopralluogo anche l’assessore regionale alla Casa e Housing Sociale, Paolo Franco.
“Un impianto del genere, che unisce la complessità tecnica al giusto impatto sul territorio, è un orgoglio per la Bergamasca e per la Lombardia”, ha detto Franco, affermando che “è il frutto di studi e progetti che guardano al futuro, perché non si accontentano della produttività, ma la accompagnano a progetti più vasti che coinvolgono la natura circostante. Questo vuol dire avere lo sguardo lungo e il rispetto per il territorio”.

Il modello Lombardia che riporta al centro la figura del geologo, grazie al dialogo con gli enti regionali, comunali, su più livelli e Università

0

Federica Ravasi  (Vice – Presidente dell’Ordine dei Geologi della Lombardia) : “Riaffermare la figura centrale del geologo. In Lombardia ci stiamo riuscendo, grazie alla sinergia rafforzata con Enti regionali, comunali ma anche con le stesse Università e figure professionali diverse. La geologia si apre anche a nuovi orizzonti. La figura del geologo è importante anche ad esempio per nuovi percorsi come la Geo – Archeologia che sarà oggetto di una conferenza il 6 Febbraio”.

“In questi anni abbiamo avuto lo scopo principale di rafforzare sul territorio, la presenza dei geologi in Lombardia. Lo abbiamo fatto contattando direttamente, non solo gli enti e le istituzioni presenti a livello locale e regionale. Questa azione ci ha permesso di venire a contatto, non solo con i funzionari ma anche di stringere con altre figure professionali come ingegneri, agronomi, architetti, sinergie che ci permettano di seguire la multidisciplinarietà, la possibilità di trattare lo stesso argomento da più punti di vista con l’affermazione del ruolo del geologo. Anche attraverso questa strada siamo riusciti, in Lombardia, a ottenere importanti risultati con Regione e Comuni. E’ stato un lavoro molto duro che ha coinvolto il Consiglio e siamo riusciti a stringere accordi anche con le Università e anche a rinnovare accordi in essere, a conferma della fiducia nell’affermare la fiigura del geologo anche a livello regionale”.  Lo ha affermato Federica Ravasi, Vice Presidente dell’Ordine dei Geologi della Lombardia.

 

E in questa direzione vanno anche i prossimi, immediati eventi che vedono protagonista l’Ordine dei Geologi della Lombardia.

 

Oggi possiamo parlare anche di Geo – Archeologia.

Ad esempio, Martedì 6 febbraio 2024 dalle 09:30 alle 13:30 a Milano c/o l’Università Cattolica del Sacro Cuore – Aula G. 130 S. Maria – Largo A. Gemelli, 1 – Milano terrà il convegno in presenza gratuito: Geologia e Archeologia: spunti per un approccio comune. L’evento è organizzato dall’Ordine dei Geologi della Lombardia in cooperazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e con il patrocinio di Cia- Confederazione Italiana- Archeologi.

“L’archeologia nell’ultimo cinquantennio ha profondamente modificato i suoi caratteri epistemologici ampliando i suoi obbiettivi e le metodologie di approccio alla ricostruzione del passato. In questo percorso di affinamento si è riconosciuto l’apporto necessario di competenze mutuate dalle scienze della terra e la necessità di geologi in grado di collaborare o partecipare direttamente a progetti di scavo.
Il seminario intende precisare il concetto di geoarcheologia – ha continuato la Ravasi –  inquadrare la figura del geoarcheologo e l’apporto specifico che può fornire alla comprensione del rapporto uomo-ambiente a partire dal dato archeologico. Verranno forniti riferimenti alla normativa di riferimento e prospettati ambiti di coinvolgimento (valutazione preventiva del rischio archeologico;  ricostruzione paesaggio e ambiente;  ricostruzione dinamiche insediative in scavo archeologico).
I diversi interventi proporranno anche casi esemplificativi. Bisogna avere l’intuizione di guardare oltre, al fine di rendere sempre più centrale la figura del geologo”.

Centro di Educazione Ambientale di Prim’Alpe: Legambiente offre incentivi per la mobilità sostenibile

0

11 tonnellate di CO2 risparmiate nel 2023 grazie alla scelta del treno, incentivata con sconti sulle spese di soggiorno

 Legambiente: “Sostenibilità oltre il soggiorno in struttura, importante promuovere valori e contenuti del trasporto collettivo”

Il Centro di Educazione Ambientale (CEA) di Prim’Alpe, situato nel contesto della Foresta Regionale dei Corni di Canzo (CO), da anni attrae scuole, gruppi familiari, scout ed altri visitatori desiderosi di approfondire la loro conoscenza del mondo naturale. La struttura è da anni un punto di riferimento per l’educazione ambientale in Lombardia.

Consapevole del fatto che la sensibilizzazione ambientale debba estendersi anche oltre i confini fisici del luogo in cui è inizialmente promossa, nel corso del 2023 il circolo Legambiente Prim’Alpe ha deciso di offrire un incentivo a coloro che scelgono di raggiungere il CEA utilizzando il trasporto collettivo anziché veicoli privati, con l’obbiettivo di promuovere una mobilità più rispettosa dell’ambiente.

Su un totale di sessantasei gruppi di visitatori che hanno usufruito del CEA nel corso dell’anno, ben ventinove, poco meno della metà, hanno preferito utilizzare il treno, per un totale di quasi mille persone. Tale decisione non solo ha permesso loro di beneficiare delle agevolazioni offerte, ma ha anche comportato un risparmio significativo in termini di emissioni di CO2, contribuendo così alla riduzione degli effetti della crisi climatica.

 

Chi ha scelto il trasporto collettivo per arrivare a Prim’Alpe ha ridotto le emissioni di anidride carbonica di ben 11 tonnellate nel corso del 2023, considerando una media di circa 90 Km. tra andata e ritorno. Il dato è basato sulla somma totale dei Km. che gli ospiti hanno percorso tra gennaio e dicembre del 2023, mettendo a confronto le medie emissive in fatto di CO2 di treno ed automobile.

 

Il bacino di utenza delle attività del CEA di Prim’Alpe si estende fra Milano ed il Comasco; l’alternativa all’automobile privata è appunto il treno (arrivo alla stazione di Canzo), ed è questa l’opportunità che ha fatto scattare l’iniziativa, che sarà replicata anche nel corso del 2024.

“Basata com’è su sconti economici, la nostra iniziativa è tra le più efficaci per diffondere valori e contenuti della mobilità sostenibile e del trasporto collettivo, rispetto a quelli della motorizzazione privata,” spiega Marzio Marzorati, presidente del circolo Legambiente Prim’Alpe. “In una logica di contrasto alla crisi climatica assumono rilevanza le iniziative che, seppure di modesta entità, risultino mirate e costanti nel tempo, contribuendo così alla salvaguardia di un ambiente in equilibrio sempre più precario e a un’educazione continua sulle questioni legate alla sostenibilità”

Per info su Legambiente Prim’Alpe: legambiente.primalpe@gmail.com

Qualità dell’aria: un gennaio disastroso per la salute dei lombardi

0

A Milano e Monza superata la soglia critica per le polveri sottili 17 giorni su 31, mentre nella ‘bassa’, nonostante lo smog alle stelle si torna a spandere liquami nei campi coltivati

 Legambiente: “Regione Lombardia totalmente inadeguata alla gravità della situazione ambientale e sanitaria”

Il primo mese del 2024 si è concluso all’insegna del ritorno prepotente di una caratteristica meteorologica degli inverni padani: l’inversione termica, ovvero il fenomeno persistente per cui, in presenza di alta pressione, l’aria fredda si stratifica sul fondo della pianura e delle valli, accumulando e intrappolando tutti gli inquinanti rilasciati dalle attività umane.

I dati delle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria tracciano un quadro impietoso, in particolare nelle grandi aggregazioni urbane, soprattutto Monza e Milano che già contano ben diciassette giorni di superamento della soglia critica per l’esposizione acuta all’inquinamento da polveri sottili (50 microgrammi/mc). Non fanno meglio le altre città della pianura, a partire da Cremona e dagli altri capoluoghi, che risentono maggiormente delle polveri sottili secondarie, quelle che si generano in atmosfera quando gli ossidi d’azoto prodotti dal traffico pesante incontrano l’ammoniaca che esala dai troppi allevamenti intensivi che si concentrano nella pianura lombarda: qui, con l’esclusione delle fasce prealpine, la concentrazione delle polveri sottili eccede il valore di legge, e supera di dieci volte il valore guida per la salute umana raccomandato dall’OMS!

 

Una vera e propria doccia fredda per una Regione che aveva da poco finito di esultare per i miglioramenti della qualità dell’aria registrati nel 2023, e che invece si conferma totalmente inadeguata a gestire l’attuale emergenza sanitaria da smog. Basti pensare che le misure di limitazione sono scattate solo lo scorso martedì, dopo ben sette giorni di progressivo e inesorabile accumulo di inquinanti.

 

Nelle regioni vicine, in particolare in Emilia-Romagna, le misure erano state invece attivate prontamente, grazie ad un protocollo che prevede il ricorso ai modelli di previsione meteo. Cosa ancora più grave per la Lombardia, le misure si sono attivate solo in alcune province: ad esempio, nella provincia di Brescia tutt’ora non sono previste limitazioni, per la banale motivazione che in una singola giornata, nell’arco di dieci giorni, la media delle misure delle centraline di tutta la provincia era risultata appena al di sotto della soglia critica. La conseguenza è che nella provincia di Brescia, ma anche in quelle di Mantova, Lodi e Pavia, dopo i due mesi di fermo invernale, dal 30 gennaio sono ripresi, senza alcuna limitazione, gli spandimenti di liquami zootecnici nei campi coltivati, ovvero il tipo di attività che maggiormente impatta sulla qualità dell’aria. E la conseguenza è che, puntualmente, le concentrazioni di polveri sottili stanno ora nuovamente peggiorando.

 

“Ormai sappiamo tutto sul come e da quali fonti inquinanti si genera l’inquinamento atmosferico in Pianura Padana,” sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. “In particolare, sappiamo che le prime cause sono legate al traffico veicolare e alle emissioni degli allevamenti. Non ci sono più scuse per una Regione che pare disinteressarsi alla salute dei suoi dieci milioni di abitanti, e che non solo non interviene con misure incisive sulle cause strutturali della cattiva qualità dell’aria, ma non è nemmeno in grado di governare le situazioni di emergenza sanitaria, quali sono quelle di questi giorni, attraverso tempestive ed efficaci misure di limitazione del danno e quindi delle attività più inquinanti: chi governa la nostra regione è colpevolmente inadeguato ad affrontare la crisi ambientale”

Bit Milano 2024, la questione clima e la sostenibilità, per Pasqua già prenotato il 40% delle camere disponibili

0

Il 2023 è stato l’anno più caldo di sempre secondo i dati di Copernicus Climate Change Service: l’aumento delle temperature medie modifica criteri, tempi, modalità e costi di vacanza, al mare, in montagna, nell’outdoor, nelle città d’arte, nei siti archeologici e museali, etc. La “forzante calore”, cioè il progressivo aumento delle temperature medie incide profondamente sul settore. Il turismo, infatti, è una delle attività di interesse Paese maggiormente esposte, perché l’Italia è al centro dell’“hot spot mediterraneo” nel quale gli eventi climatici estremi sono accelerati del 20%;

 

In Bit Enit presenta primi risultati della ricerca “Turismo Climate-sensitive: il progetto di ricerca ha il duplice scopo di analizzare e misurare l’impatto dell’emergenza climatica nei comportamenti della domanda di viaggio e dell’offerta di turismi, e contemporaneamente di contribuire, su base dati oggettivi, alla messa a punto di nuovi modelli di lavoro per imprese e destinazioni turistiche riducendo le minacce e individuando nuove opportunità.

 

Dallo studio emerge una nuova modulazione delle presenze di turisti stranieri che diminuiscono del 25 per cento nei mesi estivi con un contestuale aumento in primavera e autunno. Sono fatti che descrivono un evidente spostamento di flussi turistici con un impatto sulle principali organizzazioni turistiche.

 

La ricerca Turismo Climate-sensitive di ENIT, curata da Fondazione Santagata di Torino in collaborazione con Studio Giaccardi & Associati di Ravenna, è un investimento in “ricerca & sviluppo” per il turismo mai realizzato finora in Italia, reso necessario anche in risposta ad iniziative di altre destinazioni europee quali Spagna, Francia, Slovenia, Grecia, Portogallo, etc.

Coinvolti nello studio: Elena Di Raco, Research Manager del Centro Studi ENIT, su “Evidenze 2023, opportunità e criticità 2024”; Paola Borrione, Direttore di ricerca e Presidente della Fondazione Santagata, su “Obiettivi, azioni e aspettative del progetto di ricerca Turismo Climate-sensitive”; Rodolfo Baggio, Ricercatore e Docente all’Università Bocconi di Milano, su “I dati necessari per destinazioni climate-sensitive” e, infine, Marco Antonioli, Capo Analista dello Studio Giaccardi & Associati, su “Strategie di adattamento climatico di imprese e destinazioni turistiche in Italia e in Europa” che presenta anche una stima statistica della riduzione delle presenze a causa della “forzante calore” calcolata rispetto a un gruppo di destinazioni regionali del centro nord e del centro sud Italia.

 

Tra i temi della ricerca anche: “Impatto climatico, turismo culturale e siti Unesco” ed “Evoluzione del rapporto domanda e offerta nel turismo climate-sensitive” unitamente al progetto editoriale del primo e-book. In particolare l’indagine sul turismo culturale si propone di esaminare la gestione del patrimonio culturale in Italia utilizzando i 59 presidi Unesco come cartine di tornasole della capacità di risposta del sistema nazionale alle criticità del cambiamento climatico.

Da ricordare che il nostro Paese nel 2022 registrò oltre 142 milioni di presenze nel turismo heritage con una spesa turistica o valore di ritorno superiore ai 12 miliardi di euro. Da qui un cambio importante di strategia di destinazioni, OTA e imprese, il cui perno è integrare l’emergenza climatica nel modello di business, invece che farsi trovare impreparati, e coinvolgere tutti i propri stakeholder a far parte delle nuove decisioni. In primis, gli stessi clienti che, infatti, per il 51% (Booking, 2023) deciderà di programmare viaggi e vacanze basandosi sulle previsioni climatiche rispetto al periodo e alla destinazione prescelta. Sono peraltro già disponibili a tutti su internet nuove piattaforme (https://travelweathermap.com/en/jan) che consento di scegliere e programmare in base a quelle previsioni.

E’ un movimento di cambiamento radicale del rapporto domanda e offerta turistica di portata pari o superiore a ciò che avvenne oltre 15 anni fa con l’impatto digitale.

L’indagine ENIT – che presto verrà pubblicata su tutti i canali istituzionali – mette a disposizione degli operatori italiani un modello di intervento fatto di 8 policy per le destinazioni e 7 policy per le imprese. La base dati è offerta dallo studio di 10 destinazioni – Austria, Comune di Courmayer, Convenzione delle Alpi, San Sebastian (Spagna), Irlanda, Lubiana (Slovenia), Norvegia, Scozia, Porto (Portogallo) e Valencia (Spagna) e 7 imprese – Booking (USA), Expedia (USA), Marriott (USA), Boutiquehotel Stadt Halle (Austria), Hotel Doolin (Irlanda), Hotel Ullensvang (Norvegia) e Whatley Manor (Gran Bretagna).

All’ordine del giorno un ripensamento strategico climate-sensitive dei modelli di ospitalità, promozione e organizzazione turistica a tutti i livelli.

Il 2023 è stato l’anno della definitiva ripresa per il settore turistico, con il ritorno dei viaggiatori internazionali e quote di venduto per le imprese ricettive italiane superiori al 2019. Emerge dallo studio sulle imprese commissionato da ENIT-Unioncamere a ISNART.  Le imprese ricettive italiane hanno chiuso l’anno con una quota di occupazione camere media del 51% (+3,8 p.p. rispetto al 2019, anno di picco del turismo italiano). Il clima autunnale favorevole ha generato un effetto di allungamento della stagione turistica, nonostante l’aumento dei costi.

Ben 7 imprese su 10 dichiarano di aver chiuso l’anno con utili di bilancio.

 

“Cresce la consapevolezza dell’importanza di un’offerta maggiormente orientata alla sostenibilità ambientale ed ai servizi green, elementi divenuti oramai fondamentali driver di marketing e di posizionamento sul mercato, in particolare rispetto alla domanda straniera alto-spendente. Best performance con aziende che mostrano una maggiore attenzione alla formazione del personale, considerata leva fondamentale di qualificazione della propria offerta dal 68% degli stakeholders, tanto che il 20% degli operatori dichiara di averne migliorato le condizioni contrattuali”, commenta Ivana Jelinic, Presidente e Ceo Enit.

 

“L’anno 2023 recupera in termini di valore i risultati del 2019, anno record del turismo italiano. Abbiamo ancora da lavorare sui flussi, tuttavia il 2024 si preannuncia un anno molto positivo, visto che, a gennaio, risultano già vendute il 40% delle camere per i mesi di marzo e aprile”, commenta Loretta Credaro, Presidente dell’Istituto Nazionale per le Ricerche Turistiche.  “La filiera del turismo italiano dimostra ancora una volta la propria resilienza, reagendo all’impatto della spirale inflattiva, grazie al consolidarsi delle presenze straniere ed al progressivo, maggior posizionamento verso una fascia alta di mercato”.

 

Dallo studio si stima che nel 2023 si siano registrate in Italia 851 milioni di presenze (in strutture ricettive e abitazioni private) che hanno generato un impatto economico sui territori di oltre 84 miliardi di euro.  Rispetto al 2022, si registra un aumento del +2,7% di flussi che però ancora non eguaglia i risultati del 2019, anno record del settore.

 

Si registra un andamento positivo della domanda internazionale (+10% sul 2019 e +7% sul 2022). Gli stranieri spendono in media sui territori 68 euro al giorno a persona, più degli italiani, che si attestano intorno ai 62 euro, facendo registrare un saldo positivo di quasi il 3% (2,9) nei consumi turistici complessivi, rispetto al dato 2022.

In crescita, oltre le spese per l’alloggio (+33%), anche quelle per il settore dell’abbigliamento e del manifatturiero (+13%).

 

Si conferma la ricchezza del patrimonio culturale quale driver principale di scelta per il turista che visita l’Italia (24%), seguita dalle bellezze naturali (20%).

In costante crescita è la motivazione legata agli eventi sul territorio (culturali, religiosi, sportivi ecc.), “attrattori” di oltre il 6,5% dei turisti (55 milioni di presenze tra italiani e stranieri), cluster questo, peraltro, caratterizzato da una propensione agli acquisti superiore alla media (93 euro le spese effettuate sul territorio, escluso viaggio e alloggio a fronte di una media di 65 euro, per consumi stimati pari a 7,8 miliardi di euro (9,3% del totale).

 

Tra i turisti, i millennial (28-44 anni) rappresentano il 41,1% del totale: diplomati e laureati, occupati e con uno status economico medio alto, con una buona propensione alla spesa alla ricerca di esperienze di qualità, conoscendo e “degustando” i territori nelle diverse eccellenze.

 

Attraverso La “Location Intelligence” (nuovo strumento di analisi che analizza i big data secondo criteri geospaziali e cronologici, restituendo anche un profilo comportamentale dei turisti),  confrontando i dati estivi con quelli invernali, emerge un incremento del peso relativo della quota di turisti stranieri nel Lazio (più 8 punti percentuali, trainato dalla performance registrata a Roma); in Trentino-Alto Adige (+7 p.p.); e in Lombardia (quasi 7 p.p. in più rispetto all’estate, con Milano a farla da padrona).

 

Prendendo in considerazione la quota dei millennial, spicca il Trentino-Alto Adige (con quasi 8 p. p. in più rispetto alla stagione estiva, dato probabilmente legato all’utenza sciistica), cui si aggiungono il Lazio e la Lombardia (+5,6 p.p. in entrambi i casi).

 

In termini di incidenza percentuale dei millennial sul totale dei turisti crescono più della media nazionale il Piemonte, la Sardegna e la Calabria (con incrementi nell’ordine di 1-2 p. p.).

 

Infine, prendendo in considerazione i cluster comportamentali di interesse turistico prevalente, emergono i dati dell’Abruzzo, per il turismo “green”; del Lazio, per l’utenza “business”; dell’Emilia-Romagna per quanti ricercano un turismo attivo/sportivo; e di Trentino A.A. e Campania per l’utenza prettamente “cicloturistica”.

LONGINO & CARDENAL PRESENTA LE NUOVE MATERIE PRIME RARE E PREZIOSE SELEZIONATE PER IL 2024.

0

Sostenibilità, altissima qualità della materia prima e territorialità al centro dell’incontro annuale con la forza vendita.

 All’interno del suggestivo palazzo settecentesco del Santuario di Rho, Longino & Cardenal riunisce oggi la sua forza vendita. Un appuntamento annuale, nato con l’obiettivo di presentare, attraverso la voce dei nuovi Partner e la straordinaria partecipazione di grandi Chef, le nuove materie prime rare e preziose selezionate, per la loro altissima qualità e sostenibilità, da Riccardo Uleri, Amministratore Delegato e socio di maggioranza di L & C.

Come ogni anno, protagonista assoluta è la materia prima, che ancora una volta arricchisce il catalogo di Longino & Cardenal 2024.­­ Da un lato, accoglie i nuovi Partner, come l’australiana Brolos per le aragoste selvagge e la belga Jordà, con i suoi innovativi croccanti e crumble. Dall’altro, conferma i Partner storici con un ampliamento della gamma proposta, come le tartare di tonno Fuentes, i filetti di orata e branzino di Lubimar, la nuova razza bovina di Vacum o i gustosi carpacci di Don Gambero, azienda interna al gruppo Longino. Tutti sono accomunati da due imprescindibili peculiarità: sostenibilità e altissima qualità della materia prima.

“Sono da sempre convinto che qualità e sostenibilità siano due elementi che non possono vivere l’uno separato dall’altro. Solo un animale trattato con cura, alimentato in modo sano, libero di muoversi potrà poi offrire un prodotto buono, che sia la sua carne o un qualsiasi prodotto derivato”, sono le parole di Riccardo Uleri, AD di Longino & Cardenal. “È dal rispetto dell’ambiente e degli animali – prosegue – che si deve partire per ottenere le materie prime che definiamo rare e preziose, perché sostenibilità fa rima con qualità. È mettendo in luce questo indiscutibile principio che vogliamo ripartire quest’anno, per dare valore all’esperienza della cucina e della degustazione”.

Se nella ricerca della materia prima più pregiata non ci sono confini spaziali, Longino & Cardenal sceglie per la sua Convention Aziendale un luogo profondamente radicato nel suo territorio, il Santuario di Rho, affascinante complesso settecentesco circondato da un grande parco. Qui, tra la sala principale, che ospita un grande dipinto del 1575 raffigurante la Pietà tra i Santi, firmato dal pittore Battista Tarilli, l’affascinante giardino d’inverno e la suggestiva Sala delle Volte che ospita la cena, l’Azienda offre alla materia prima, ai suoi produttori e a chef illustri un luogo magico in cui esibirsi e raccontarsi.

Un racconto che trova la sua massima espressione proprio nella cena, momento cruciale in cui la materia prima appena raccontata si rivela al palato attraverso piatti preparati da grandi chef. Si parte dal Company chef di Longino Giorgio Guglielmetti, con il suo piatto a base di tartare di tonno rosso Fuentes e croccante al wasabi di Jordà, a seguire Natale Giunta si prenderà cura dei carpacci di Don Gambero mentre Rodrigo Lima, anch’egli Company Chef di Longino, preparerà un tagliolino all’aglio nero Umami mantecato all’essenza di Gambero. Per i secondi piatti Sergio Mei lavorerà l’aragosta australiana di Brolos, Giuseppe Iannotti si occuperà del delizioso Branzino del Delta di Lubimar e Pol Garcia della preparazione della Chuleta de Cazurra di Vacum.
Ad accompagnare queste lavorazioni, i vini e lo champagne selezionati dallo straordinario partner Velier.

LE NOVITÀ NEL DETTAGLIO

DAL MARE
Il viaggio alla ricerca della migliore aragosta selvaggia da inserire nel proprio catalogo ha portato Longino & Cardenal fino in Australia, nelle barriere coralline incontaminate dell’Oceano Indiano, dove Brolos, cooperativa di pescatori dal 1950, prima al mondo certificata ecosostenibile dal Marine Stewardship Council, pesca un’aragosta selvaggia spinosa, che racchiude nella coda la gran parte della sua carne. Le aragoste sono catturate nel totale rispetto dell’ambiente marino, appena pescate vengono sottoposte a un controllo sanitario a bordo, che prevede che gli animali che non soddisfano gli elevati standard qualitativi richiesti, così come quelli troppo giovani o le femmine in riproduzione, vengano rimessi in acqua. Una volta selezionate, le aragoste vengono trasferite in ampie vasche di acqua di mare, per garantire la loro permanenza in un ambiente il più possibile simile a quello dell’Oceano, per arrivare nelle cucine dei clienti Longino & Cardenal al massimo della loro qualità.

Cresce e si arricchisce di nuove specialità l’offerta di Don Gambero, azienda parte del gruppo Longino, che aggiunge alla sua ampia proposta di crostacei di alta qualità del Mediterraneo una nuova gamma di prodotti ittici pronti all’uso: i carpacci di gambero rosso, dal sapore intenso, di gambero viola, dallo straordinario colore, fino ai carpacci di gambero rosa per i palati che amano gusti più delicati e di scampi per chi cerca un aroma più sofisticato. A completare la gamma è poi lo scampo, disponibile sia già sgusciato che come Tartare Premium pronta per l’uso.
Novità assoluta, l’essenza di Gambero Rosso, un prodotto realizzato al 100% con teste dei gamberi rossi, senza conservanti o coloranti, indispensabile per le cucine professionali.

Longino & Cardenal rende ancora più ricca l’offerta ittica con due filetti di altissimo pregio: l’orata e il branzino del Delta di Lubimar. L’azienda andalusa alleva i suoi pesci nelle lagune del Sud della Spagna, in coltivazioni estensive che riproducono l’habitat naturale dei pesci selvatici e a densità ridotta, per mantenere condizioni ottimali che garantiscano il benessere dell’animale e un alto livello di nutrimento naturale, elementi che contribuiscono a generare un sapore e un aspetto unici sul mercato. Quella di Lubimar è una coltura altamente sostenibile, che permette alla fauna e alla flora di proliferare, valorizzando e conservando spazi paludosi di grande valore ambientale. Non solo, la pesca avviene giornalmente, in maniera totalmente artigianale ed esclusivamente su richiesta del cliente, in modo da evitare qualsiasi spreco.

Cresce inoltre la gamma di tonno rosso del Mediterraneo di Fuentes, leader mondiale nell’allevamento di Tonno Rosso Premium, che entra in catalogo con una selezione di tartare pronte all’uso, facili da servire sia per i professionisti del settore che per gli appassionati di cucina. Quello di Fuentes è un prodotto apprezzato dagli chef di tutto il mondo, l’altissima qualità dei suoi tonni è garantita dal metodo di pesca utilizzato: i tonni adulti, dopo la migrazione, vengono pescati per circuizione e trasferiti in mare aperto, in gabbie dove vengono alimentati in maniera naturale esclusivamente con pesce azzurro. La loro pesca avviene poi con la tecnica ikejime, che evita al pesce stress e dolore e impedisce il rilascio di acido lattico, per garantire una carne di qualità ottimale.

LE CARNI
Una nuova razza bovina arricchisce il catalogo di Vacum selezionato da Longino & Cardenal: la Cazurra, dal Nord della Spagna, più precisamente dalla Galizia e dalla zona dei Pirenei. Sono animali di giovane età, tra i 18 e i 36 mesi, caratteristica che rende il loro grasso di un bianco intenso. La marezzatura è eccezionale e la carne vanta una tenerezza senza paragoni, grazie alla frollatura di 21 giorni che permette di ottenere un gusto molto equilibrato. José Rosell, fondatore e titolare di “Carni di Lusso Vacum”, si distingue per la sua competenza nella selezione dei migliori bovini iberici per alimentazione, area di pascolo e infiltrazione di grasso. Oltre alla qualità superiore delle carni offerte, ciò che fa la differenza è il processo di frollatura: la regolazione della ventilazione della cella, la conoscenza dell’umidità e il controllo della temperatura costituiscono il valore aggiunto di Vacum, che impiega muffe nobili per creare sapori unici.

SPECIALITÀ
Dalla passione per il cibo gourmet e dalla visione futuristica dello chef Maarten Jordaens nasce Jordà, azienda belga premiata per l’innovazione culinaria dal “Gault Millau – Culinary Innovators Award – 2019”, scelta da Longino & Cardenal per portare in catalogo un prodotto innovativo, perfetto per la cucina moderna: i crumble e i croccanti.
Due prodotti nati per arricchire la finitura di piatti salati e dolci, fungendo da elemento croccante per garantire quel gioco di consistenze al palato che esalta ogni creazione in modo creativo. Della gamma salata fanno parte i crumble, come quello alle erbe, all’aceto balsamico e tartufo, ma anche i cereali croccanti come riso e grano saraceno per creare piatti gourmet dalle consistenze varie.
Per le creazioni dolci, Jordà offre una vasta gamma di croccanti – al caffè, al mango, al caramello salato o ai frutti rossi – per decorare torte, piccola pasticceria, ma anche monoporzioni o ciotole di yogurt per la colazione.

Amadori presenta il suo terzo Report di Sostenibilità

0

Impegno e investimenti lungo tutta la filiera produttiva. Innovazione, integrazione, digitalizzazione e sostenibilità i pilastri della strategia. Impatto positivo a livello economico, sociale e ambientale nei territori in cui opera il Gruppo. Cesena, 20 dicembre 2023

Amadori fra i leader in Italia nel settore agroalimentare, presenta il terzo Report di Sostenibilità, relativo all’esercizio 2022: confermata, anche per questa edizione, la scelta di utilizzare i GRI Sustainability Reporting Standards (secondo l’opzione in accordance) fra gli standard di rendicontazione più riconosciuti a livello internazionale.

Il nuovo documento, in continuità con le precedenti edizioni, ha analizzato l’impegno e gli investimenti da parte dell’azienda lungo tutta la catena produttiva, proseguiti anche nel 2022 in un momento storico che si è mantenuto difficile e di diffusa incertezza, a livello italiano ed internazionale. Innovazione, integrazione, digitalizzazione e sostenibilità i pilastri della strategia di sviluppo del Gruppo, insieme alla volontà di avere un impatto positivo a livello economico, sociale e ambientale.

“La parola sostenibilità è il fulcro su cui si basano le nostre scelte e rappresenta il motore che guida le decisioni strategiche, in un’ottica di cooperazione attiva con i partner, e di dialogo costante con tutti gli stakeholder” – ha commentato l’AD Denis Amadori. “Mentre rilasciamo questo terzo Report, che descrive un anno di attività aziendale dalla crescita significativa, proseguiamo i nostri investimenti lungo l’intera filiera produttiva con la prospettiva del nuovo Piano strategico, che presenteremo nei primi mesi del prossimo anno”.

Crescita e sviluppo della filiera integrata, con particolare cura alla gestione degli aspetti ambientali, al benessere degli animali, all’efficientamento energetico e alla mitigazione degli impatti; attenzione alle comunità e alla valorizzazione dei territori; focus sulle “persone” che ogni giorno costruiscono il successo di Amadori.

Queste le macroaree di analisi all’interno del Report con cui il Gruppo ha confermato di concentrare i propri sforzi per garantire elevati standard di qualità e sicurezza dei propri prodotti, per perseguire una strategia di efficienza e di approvvigionamento sempre più da fonti virtuose e/o rinnovabili, per garantire un ambiente di lavoro positivo e sicuro, per avere un rapporto stabile, trasparente e di fiducia con tutti gli attori della filiera.

Alcuni highlights del Report di Sostenibilità 2022

 Aspetti ambientali

Il Gruppo ha registrato nel 2022 una crescita sia dell’energia elettrica autoprodotta da fonti rinnovabili sia dell’energia acquistata da fonti rinnovabili: il 23% dell’energia elettrica totale consumata è stata autoprodotta internamente sia da impianti fotovoltaici che da cogeneratori di proprietà (a cui si aggiungono impianti di cogenerazione in EPC alimentati a gas metano e a olio vegetale) mentre lato energia termica il 78% è stata autoprodotta.

Per quanto riguarda l’impronta GHG, Amadori conferma l’impegno a fornire una dettagliata rendicontazione di tutte le emissioni di gas a effetto serra (Scope 1, Scope 2 MB e Scope 3) riconoscendo l’importanza di una corretta mappatura non solo delle informazioni quantitative sulle emissioni del Gruppo, ma anche delle pratiche di gestione lungo la filiera.

Filiera integrata, territori e comunità

Un aspetto centrale è da sempre rappresentato dalla creazione di una filiera controllata, affidabile e tracciabile. Proprio per questo viene favorita la collaborazione con aziende locali e italiane, contribuendo a valorizzare i territori e sostenerne l’attività economica: a conferma di questo, nel 2022 l’85% del volume di approvvigionamento complessivo è arrivato da fornitori italiani (e oltre la metà attivi nelle regioni che ospitano i principali siti di filiera).

Il valore economico distribuito agli stakeholder e ai territori è stato di 1.719 milioni di euro, in aumento rispetto al 2021. Il Gruppo, consapevole del ruolo socio-economico, ha continuato a impegnarsi in una vasta gamma di progetti e iniziative sociali, culturali e sportivi anche grazie al rapporto consolidato con organizzazioni e comitati locali.

Le persone Amadori

Comunità al centro, in primis quella lavorativa: il numero di collaboratori e collaboratrici è cresciuto anche nel 2022 e – a conferma del valore che la molteplicità e l’integrazione ricoprono per la società – ben 85 nazionalità risultano rappresentate all’interno dell’organico del Gruppo.

Una forza lavoro ingaggiata anche a livello formativo: Amadori ha erogato nel 2022 un totale di 71.471 ore di formazione ai suoi collaboratori, in crescita del 30% rispetto all’anno precedente. Inoltre, per gli operatori di produzione (che costituiscono oltre il 90% del personale di filiera), sono state attivate iniziative tecniche dedicate, in deciso aumento rispetto al 2021. La sicurezza e il benessere dei collaboratori rappresentano, infatti, una delle massime priorità per il Gruppo e proprio per questa ragione le ore di formazione dedicate alle tematiche di salute e sicurezza hanno costituito quasi l’80% del totale delle ore di formazione erogate, coinvolgendo tutte le categorie di lavoratori.

Il nuovo Report di Sostenibilità è disponibile nella sezione dedicata del sito Amadori:
https://www.amadori.it/sostenibilita

Kynetic realizzazione siti web a Salerno

BoardGameBazar.com il sito web di acquisto e scambio dei migliori giochi da tavolo. Tutti i giochi da tavolo più famosi li trovi solo su BoardGameBazar.com . Scambia il tuo gioco da tavolo usato con un altro utente oppure mettilo in vendita

Mercury Auctions - aste online giudiziarie

Remarketing  Marine - aste online nautiche

Galileus è una realtà che un’esperienza ultra ventennale nel comparto immobiliare e aziendale,  con conoscenza approfondita non solo nella mediazione, ma anche nei settori sottostanti quali : progettazione architettonica, costruzione, direzione lavori, interior design, gestione immobili, finanza, legale, catastale, comunicazione, marketing e sistemi di negoziazione,  sia in ambito Nazionale che Estero.

Cartolibreria Pegasus a Salerno CartolibreriaShop.it acquista online tutti i prodotti per la scuola e per l'ufficio. Zaini, astucci, colori, penne, quaderni, raccoglitori, evidenziatori, Stabilo, Legami Milano, Eastpack, Invicta, Pool Over, Panini, Seven

notizie da tutti i territori della regione Lombardia

B&B Amalfi Coast Salerno al centro di Salerno

Sapori Condivisi, il blog dell'enogastronomia italiana

Recent Posts

Giovanni Ranieri su approvazione schema decreto FER 2

0
“Il via libera della Commissione Europea al FER 2, come affermato anche dal Ministro del Mase Gilberto Picchetto Fratin, rappresenta un importante passo in...

Tecnologie ambientali: 9 soluzioni per un futuro sostenibile

0
Le tecnologie ambientali, spesso conosciute come tecnologie verdi o tecnologie pulite, rappresentano un insieme ampio e diversificato di innovazioni. Queste tecnologie includono discipline come...

LOMBARDIA: PARCHI REGIONALI LIBERATI DA 1,2 TONNELLATE DI PLASTICA E RIFIUTI

0
LOMBARDIA: PARCHI REGIONALI LIBERATI DA 1,2 TONNELLATE DI PLASTICA E RIFIUTI   Oltre 1,2 tonnellate di plastica e rifiuti rimossi dall’ambiente. È il “bottino” di Park...

“Sostenibilità finanziaria: Il Gruppo Illiria sostiene gli investimenti”

0
Intesa Sanpaolo ha deciso di finanziare il Gruppo Illiria con 5 milioni di euro per supportare i piani di sviluppo sostenibile dell'azienda. Questi piani...

Darsena Sport. Parte giovedì 1° agosto la rassegna cinematografica in piazza XXIV Maggio

0
Il cinema sbarca in Darsena. Da domani, giovedì 1° agosto, fino a domenica 11 agosto va in scena la rassegna cinematografica gratuita realizzata all’interno...