Lime, un’azienda leader mondiale nella micromobilità elettrica condivisa, ha recentemente condiviso i dati relativi all’utilizzo dei propri veicoli durante il primo semestre del 2024. Questo report riguarda alcune delle principali città europee in cui Lime è presente, come Madrid, Copenaghen, Roma, Milano, Parigi, Berlino e Lisbona. Durante questi primi sei mesi del 2024, Parigi è risultata la città con il maggior utilizzo dei veicoli di Lime, totalizzando 14 milioni di chilometri percorsi. Roma e Milano si posizionano rispettivamente al secondo e quarto posto, con 5 milioni di chilometri e 2,5 milioni di chilometri. Berlino occupa il terzo posto con quasi 4 milioni di chilometri percorsi, mentre Lisbona chiude questa classifica con poco più di 1 milione di chilometri. Questo utilizzo massiccio della micromobilità ha avuto un impatto ambientale significativo, con oltre 16.000 tonnellate di emissioni di CO2 evitate e più di 5 milioni di viaggi in auto eliminati. Lime ha anche condotto un’indagine tra gli utenti europei per capire le ragioni che li spingono a scegliere la micromobilità sostenibile nelle città. Dall’indagine emerge che biciclette e monopattini condivisi sono considerati la migliore opzione per il pendolarismo e l’intermodalità, specialmente a Lisbona (22%) e Madrid (20%). Anche la socializzazione nel tempo libero rappresenta una motivazione rilevante, con Parigi e Madrid rispettivamente al 25% e 24%. L’offerta di un’alternativa di trasporto più sostenibile rispetto all’auto di proprietà è importante, specialmente a Parigi e Lisbona, che registrano una percentuale del 13%. In Italia, l’impatto della micromobilità Lime è notevole. A Roma, l’adozione dei mezzi Lime ha permesso di eliminare oltre mezzo milione di viaggi in auto, mentre a Milano sono stati oltre un milione i viaggi in auto rimossi dalla circolazione. Questo ha contribuito a un risparmio di oltre 4.000 tonnellate di emissioni di CO2 tra le due città. Le motivazioni degli utenti italiani per l’utilizzo di biciclette e monopattini elettrici variano: la maggior parte dei romani li utilizza principalmente per il pendolarismo (23%), una percentuale che a Milano raggiunge il 33%. Questa adozione crescente della micromobilità non solo allevia il traffico nelle aree urbane, ma offre anche una soluzione più ecologica per gli spostamenti quotidiani. Gli sforzi di Lime dimostrano come la tecnologia e la sostenibilità possono insieme contribuire a creare città più vivibili e con minore impatto ambientale.
Rispetto al resto d’Europa, l’Italia spicca per la diversificazione di prodotto e per la tutela della biodiversità, con valori particolarmente elevati per quanto riguarda la quota di superficie agricola destinata a coltivazioni biologiche e quella ricoperta da bosco.
Il report di Intesa Sanpaolo monitora anche le attese sull’evoluzione del fatturato nel 2024 nel nostro Paese, che restano positive, soprattutto per quanto riguarda le attività legate all’agriturismo e alla fase di trasformazione. C’è ottimismo anche sul fronte degli investimenti, grazie anche alla presenza dei fondi del PNRR, e si evidenzia come il tessuto produttivo italiano abbia ben chiari gli obiettivi da perseguire: economia circolare, riduzione dei consumi energetici, introduzione di tecnologia nei processi.
Gli investimenti in tecnologia lungo tutta la filiera, dall’agricoltura di precisione all’adozione di modelli di produzione circolare, alla digitalizzazione dei processi, saranno fondamentali per affrontare le grandi sfide che attendono gli operatori, innanzitutto per fronteggiare al meglio i cambiamenti climatici e venire incontro alle esigenze dei consumatori che richiedono prodotti sempre più sostenibili. L’Italia del food ha dato prova di una notevole capacità innovativa, con una quota di imprese che hanno apportato innovazioni di prodotto e di processo del 57,6%, superiore alla media UE (48,6%) e in linea con la Germania. L’8% della superficie agricola era coltivata con soluzioni 4.0 nel 2022.