Finanza sostenibile: l’approccio dell’Ispra alla sostenibilità

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La transizione ecologica richiede un’impegno significativo da parte della finanza sostenibile. Secondo le stime della Commissione Europea, per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 e del Green Deal europeo, sono necessari 520 miliardi di euro aggiuntivi all’anno nel decennio 2021-2030 rispetto al decennio precedente. Di questi, 390 miliardi sono necessari per decarbonizzare l’economia, soprattutto nel settore energetico. Le risorse pubbliche da sole non saranno sufficienti, quindi è cruciale coinvolgere capitali privati che siano diretti verso attività in grado di generare non solo un ritorno economico per gli investitori, ma anche benefici per l’intera società. Questo sostegno favorirà la transizione verso la neutralità climatica, la protezione della biodiversità, la riduzione dell’inquinamento e la promozione dell’economia circolare. Tuttavia, è importante sottolineare che la finanza sostenibile non può essere solamente una forma di greenwashing, ma deve rispettare criteri rigorosi per valutare l’effettiva sostenibilità delle attività che cercano di attrarre investimenti. Per garantire un quadro chiaro in merito, la Commissione europea ha introdotto recentemente nuove normative. Tra queste, la Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Standard) e il Regolamento SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation) rivestono un ruolo chiave. La CSRD impone alle imprese di rendere obbligatoria la rendicontazione sulla sostenibilità, mentre il SFDR mira a incrementare la trasparenza sugli investimenti classificati come ESG (Ambientale, Sociale, Governance). In questo contesto nuovo e complesso, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) ha deciso di pubblicare una guida volta a supportare imprese, investitori e Autorità di vigilanza. Questa guida fornirà un supporto tecnico detal…

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