La Corte Costituzionale boccia la legge della Sardegna sulle aree idonee: una vittoria per la transizione energetica

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ANIE Rinnovabili esprime soddisfazione per la sentenza della Corte Costituzionale che ha accolto l’impugnazione della prima legge della Regione Sardegna in materia di aree idonee per le fonti rinnovabili. La decisione conferma quanto già segnalato dall’Associazione, ovvero l’incompatibilità della normativa regionale con i principi introdotti dal decreto legislativo di recepimento della Renewable Energy Directive II, essenziali per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030.

 “Accogliamo con favore la pronuncia della Corte Costituzionale, che conferma la necessità di un quadro normativo chiaro, univoco, trasparente e conforme alla legislazione nazionale ed europea in materia di transizione energetica” ha dichiarato Andrea CristiniPresidente di ANIE Rinnovabili. “Normative locali non coordinate con i principi nazionali, come quella bocciata dalla Corte, non solo ostacolano il percorso di decarbonizzazione del Paese, ma bloccano investimenti strategici per il territorio, rallentando la crescita della filiera italiana delle rinnovabili e penalizzando le imprese locali con ripercussioni rilevanti anche sulle opportunità di lavoro nell’isola.”

Positiva anche l’impugnazione da parte del Consiglio dei Ministri dello scorso gennaio della successiva legge sarda sulle aree idonee, per la quale auspichiamo il medesimo esito. Essa, infatti, presenta evidenti profili di contrasto con la normativa nazionale vietando la realizzazione di progetti già autorizzati, violando i principi introdotti dall’art. 20 del D.lgs. n. 199/2021 e compromettendo lo sviluppo di nuovi impianti da fonti rinnovabili e sistemi di accumulo. Questa legge frena investimenti stimati tra 8 e 12 miliardi di euro entro il 2030, con un impatto diretto anche sulla gestione e manutenzione degli impianti che nel 2030 raggiungerà il valore di circa 400 milioni di euro.

 

“L’Italia ha l’opportunità di diventare un hub strategico per le energie rinnovabili, ma questo può avvenire solo se si garantisce certezza normativa e coerenza con le politiche nazionali ed europee. Continueremo a lavorare affinché il settore possa crescere senza ostacoli ingiustificati, favorendo nuove opportunità occupazionali e sviluppo per tutto il territorio, inclusa la Sardegna,” ha concluso Cristini.

 

ANIE Rinnovabili auspica che il Governo continui a vigilare affinché ogni normativa regionale rispetti gli obiettivi di transizione energetica

Federazione ANIE aderente a Confindustria, con 1.100 aziende associate e circa 420.000 addetti, rappresenta il settore più strategico e avanzato tra i comparti industriali italiani, con un fatturato aggregato di 102,7 miliardi di euro e 28,5 miliardi di export per le tecnologie elettrotecniche ed elettroniche nel 2023. Le aziende aderenti ad ANIE investono mediamente in Ricerca e Sviluppo il 4% del fatturato, rappresentando più del 30% dell’intero investimento in R&S effettuato dal settore privato in Italia.

ANIE Rinnovabili è l’associazione che all’interno di ANIE Federazione raggruppa le imprese costruttrici di componenti e impianti chiavi in mano, fornitrici di servizi di gestione e di manutenzione, produttrici di elettricità in Italia e all’estero nel settore delle fonti rinnovabili: fotovoltaico, eolico, biomasse, geotermoelettrico, idroelettrico e solare termodinamico. Nel 2023 l’industria italiana delle Energie Rinnovabili ha registrato un fatturato aggregato pari a 9,8 miliardi di euro, di cui circa 3,3 miliardi di euro di esportazioni.

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