Rispetto al resto d’Europa, l’Italia spicca per la diversificazione di prodotto e per la tutela della biodiversità, con valori particolarmente elevati per quanto riguarda la quota di superficie agricola destinata a coltivazioni biologiche e quella ricoperta da bosco.
Il report di Intesa Sanpaolo monitora anche le attese sull’evoluzione del fatturato nel 2024 nel nostro Paese, che restano positive, soprattutto per quanto riguarda le attività legate all’agriturismo e alla fase di trasformazione. C’è ottimismo anche sul fronte degli investimenti, grazie anche alla presenza dei fondi del PNRR, e si evidenzia come il tessuto produttivo italiano abbia ben chiari gli obiettivi da perseguire: economia circolare, riduzione dei consumi energetici, introduzione di tecnologia nei processi.
Gli investimenti in tecnologia lungo tutta la filiera, dall’agricoltura di precisione all’adozione di modelli di produzione circolare, alla digitalizzazione dei processi, saranno fondamentali per affrontare le grandi sfide che attendono gli operatori, innanzitutto per fronteggiare al meglio i cambiamenti climatici e venire incontro alle esigenze dei consumatori che richiedono prodotti sempre più sostenibili. L’Italia del food ha dato prova di una notevole capacità innovativa, con una quota di imprese che hanno apportato innovazioni di prodotto e di processo del 57,6%, superiore alla media UE (48,6%) e in linea con la Germania. L’8% della superficie agricola era coltivata con soluzioni 4.0 nel 2022.
I numeri della filiera alimentare in Italia
La quota di mercato nelle macchine agricole e per la filiera alimentare è del 12% (terzi dopo Germania e Cina), e l’Italia è leader indiscussa in alcuni macchinari (lavorazione frutta, panificazione). Sul fronte più innovativo della bioeconomia circolare, il nostro Paese presenta una quota nei prodotti chimici biobased del 7,6% sul totale della produzione chimica, con una leadership nelle plastiche biobased.
Le nuove sfide richiederanno di valorizzare il capitale umano e rendere più veloce il passaggio generazionale. Le imprese guidate da under 40 registrano performance migliori in termini di crescita di fatturato e tenuta dei margini. Inoltre, la presenza di almeno un under 40 alla guida delle imprese agevola l’adozione di strategie evolute come brevetti e certificazioni di qualità e ambientali. Chi ha investito nel biologico ha realizzato una crescita del fatturato a prezzi correnti più sostenuta, e una migliore redditività, confermando come la sostenibilità possa tradursi in un’opportunità per le aziende che investono nella giusta direzione.